Siamo a martedì. L’ostello è centralissimo, grande e meno familiare di altri che ho visto. Un giovanilificio dove la gente passa e va via, zaino in spalla, qualche chiacchiera.
È diviso su più piani serviti da un lentissimo ascensore, caldo e accogliente. Un po’ scomodi i bagni e le docce, ma ci sta. C’è un bar che la notte si trasforma in una zona di intrattenimento con palco e luci dove viene organizzata l’attività di animazione, poi c’è anche una chill out room, tipica stanza incasinata da ggggiovani con divani, tv, frigo, riviste, libri e occorrente per cucinare. Si legge, si chiacchiera, si controlla la posta, si guarda la tv o semplicemente si passa il tempo.

Mi fermo a parlare come arrivo, faccio amicizia, confronto esperienze.
Divido la stanza con una compagnia variegata. Ieri c’erano delle prorompenti spagnole (…) che son andate via a fine pomeriggio, un ricercatore irlandese, un studente canadese e un non identificato personaggio. Otto in totale. Tutti rispettosissimi e silenziosi nelle loro operazioni.

Stamattina sveglia alle 8, doccia e uscita.
Mi sono girato un po’ di Edimburgo, la Royal male, la high street, la zona storica (ieri avevo visto per Princes street, la via turistica) da cui si aprono i close, delle viuzze strette e tipiche che scendono o salgono e si aprono su nuovi scorci della città.
Scendo fino alla residenza reale, accompagnato dal suono delle immancabili cornamuse che rompe lo strano silenzio di queste cittàá (c’è tanta gente in giro ma tutti parlano a volume contenuto e i rumori molesti sono pochi!) mi fermo ai vicini giardini per rilassarmi poi risalgo di nuovo, all’inverso, per andare al castello.

Sono rimasto circa 3 ore, ben spese anche per il prezzo, 19 euro audioguida compresa. Io non sono un grande amante delle visite guidate o dei musei, lo sapete, ma questo è un gioiello e vi farà immergere nell’atmosfera della vecchia Edimburgo e di tanti aneddoti storici interessanti.
Come non sono un grande amante delle catene e delle vie dello shopping dove, in ogni città che visiti, si ripropongono sempre gli stessi negozi. Cosa ci sia di tipico e divertente non lo so. Quindi meglio le zone diverse, quelle meno percorse, anche a rischio di sbagliar strada. La vacanza sarà sempre più interessante.

Pranzo sempre al castello, cercando di trovare qualcosa di commestibile ed economico (sandwich tomato and cheese, frutta e acqua) e riparto, rifaccio Royal male e prendo il bus 11 direzione mare. In ogni città cerco sempre un porto, una baia. Anche qui. Arrivo all’ocean terminal, un centro commerciale anonimo dove faccio la spesa e poi esco per guardarmi un po’ il mare. Mi riposo ancora: mal di testa e stanchezza. Mi godo poco questa “gita al mare” anche perché il posto non mi convince.
Torno in bus e mangio un po’ al volo: anche i pullman sono “abbigliati” con tessuto scozzese!

Riscendo in centro e vado a visitare un piccolo cimitero in zona dove ci sono delle tombe di personaggi eminenti della città: sembra strano ma i cimiteri in questi paesi sono perfettamente inseriti nel circuito urbano quasi che non si abbia questo timore reverenziale per la morte e i morti che invece abbiamo noi.

Torno in albergo, batterie quasi scariche, sia miei che dei miei dispositivi. Domani, mercoledì, lascerò Edimburgo e comincerà un bel giro della Scozia. Higlhland, Lockness, Glencloe e non solo.

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