Posts in Storie & Idee

Heroes del Silencio, che grinta spagnola!

Ve li ricordate gli Héroes Del Silencio? Roba per gente della mia età che da liceale si incuriosiva per tutto e ascoltava tutto.
Nel 1992 in Italia erano nel momento di massima ascesa. Definiti volgarmente i Litfiba spagnoli, dico volgarmente perché erano davvero altra roba.

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Lezioni di comunicazione e storie di persone

Cinque ore di lezione in aula potrebbero sembrare un impegno notevole, soprattutto quando si aggiunge una giornata di lavoro intensa. Tuttavia, tra il cammino con lo zaino pesante sulle spalle e il naso arrossato dal freddo, emergono piccole gioie che illuminano la fatica della routine quotidiana di un docente come me.

Queste gioie si manifestano nelle storie che sento dei nostri corsisti e delle nostre corsiste, che portano con sé una voglia irresistibile di riscatto e di reinventarsi.

Nelle prime lezioni, hanno lo spazio di raccontare un frammento della loro vita, e così mi ritrovo ad ascoltare racconti di uomini e donne che, nonostante abbiano superato i quaranta o i cinquanta anni, non si arrendono al destino già scritto.

Sono persone che vogliono inseguire una passione, o forse solo cambiare rotta, portando sulle spalle il peso di un passato fatto di difficoltà e di incertezze. È qui che entro in gioco, cercando di fornire loro gli strumenti comunicativi necessari per affrontare le sfide della vita con maggiore consapevolezza e sicurezza.

Mi impegno a plasmare la mia docenza su misura per ogni singolo individuo, perché sebbene esistano programmi e protocolli da seguire, è il singolo individuo che deve trovare un senso e una direzione nel proprio percorso. Ogni lezione diventa così un’opportunità non solo di apprendimento, ma anche di condivisione e di crescita personale, in un viaggio che va oltre le parole, trasformando la comunicazione in un ponte verso nuove possibilità e nuove prospettive di vita.

Comunicare, comunicare la politica e altri miti

(Un post che nasce da una bella chiacchierata di stamattina, provo a sintetizzare ma ci vorrebbe tanto altrontempo)

Quando mi chiedono di gestire social o di occuparmi di uffici stampa o comunicazione in politica o per attività varie, la mia risposta rimane sempre la stessa di tanti anni e forse è la più antipatica: non ci sono scorciatoie né trucchi magici, solo duro lavoro, strategia e creatività oltre a un investimento economico da fare. Read More

Temporary Road, il docufilm di Battiato su Amazon Prime

Su Prime Video mi sono imbattuto in “Temporary Road”, il docufilm che celebra la vita e la carriera di Franco Battiato. Ogni volta che incrocio un suo brano o un video, mi rendo conto dell’impronta indelebile che ha lasciato e di quanto manchi nel nostro attuale contesto culturale, spesso superficiale e carente di profondità. Read More

La piscina

La questione è che per un’eternità metaforica—un’eternità costellata di “forse domani” e “ci penserò”— mi son iscritto finalmente a un corso di nuoto.

Perché? Per affrontare la mia palpabile, quasi corporea, apprensione verso l’acqua profonda. Timore per l’incertezza di ogni prossimo esercizio in acqua, e euforia perché, nel profondo della mia testa, so che ho la capacità di trascendere questa paura e voglio sfidare le mie paure.

Anna, la mia istruttrice, gridava ieri con una sorta di entusiasmo coercitivo: “Perché hai paura? Tu sei capace, lo sai!” mentre io mi aggrappavo al bordo. Sorridevo, riconoscendo la verità delle sue parole. Perché la paura è quel fastidioso collante che ti immobilizza nonostante tu possieda tutte le competenze per avanzare. È la paura di te stesso, del superamento di te stesso, e dei giudizi altrui. E a tutto ciò, mi dico: “Che se ne vadano tutti al diavolo”, inclusi i miei pensieri auto-limitanti.

Essere immerso in quella massa acquatica, con la sua gravità e l’attenzione solo su di essa, ha innescato in me un fenomeno di osservazione—osservazione di me stesso e dei miei compagni d’acqua.

Ogni persona con la sua personale odissea, con i suoi limiti e le sue resistenze. Il loro impegno funge da lezione per chiunque tenda a lamentarsi e rinunciare, come il sottoscritto.

E in questa continua odissea, tra palestra e piscina, mi sono ritrovato ora a dedicare cinque giorni a settimana all’esercizio fisico.

Me ne son accorto stamattina.

Ero felice ma anche consapevole che tenere questo ritmo sarà dura.

È un ritmo intenso, sì, ma la costanza sta erodendo le barriere tra me e una serie di benefici. C’è ora consapevolezza, disciplina personale, e una sorta di chiarezza mentale che va su ogni aspetto della mia vita, inclusa la mia professione creativa e, sí, anche quando sono DJ.

Ed è strano, perché con l’avanzare degli anni, l’attenzione alla cura del corpo e della mente diventa inevitabil. Dunque, ecco dove siamo: buone abitudini, cibo sano, passioni, discernimento e attività fisica. Non c’è più spazio per frivolezze, tranne forse per quei deliziosi sprechi di tempo e per i viaggi che rendono la vita degna di essere vissuta.