Dopo l’anno scorso, torna il DJ set con i vinili al Colonial, il locale del Palazzo Doglio di Cagliari.
L’appuntamento è ogni sabato con il DJ Nick Tixi intorno alle 21.30 fino a chiusura. Read More
C’è sempre questa irresistibile necessità che trascina un viaggiatore come me verso Londra. Sì, proprio quella Londra, con il suo tessuto urbano complesso, dove la musica emerge da ogni angolo, inizia a circondarti in modo assolutamente unico. Read More
È un sabato mattina londinese e sono immerso in un crogiolo di tutto e di più. C’è la musica – oh, la musica! – un tappeto sonoro che mi segue ovunque, modulando il suo ritmo in perfetta armonia con il contesto spaziale-temporale.
Il cielo, una tavolozza di grigi che talvolta, come oggi, si rompe in un azzurro così penetrante che ti fa dimenticare il cliche delle giornate uggiose.
Hyde Park è un quadro – un’oasi che esplode nell’autunno, ora un promemoria vivente delle stagioni che avevo dimenticato. Il tappeto di foglie gialle è un’immagine che mi porterò.
E poi, ci sono le persone. A Londra, il cosmopolitismo è arte elevata alla massima potenza, dove ogni individuo ha facce e provenienze diverse, un racconto viaggiante, un romanzo non scritto.
La tua anonimità; sei un punto tra milioni, libero da giudizi e da aspettative sociali. Non sei niente e nessuno e questo ti toglie ogni ansia necessità di dover spiegare chi sei e cosa fai. Non potresti presentarti come quello che, figlio di…, tutto è perenne scorrere.
Infine, le interazioni, quelle conversazioni improvvise che nascono dal nulla e si dipanano in storie. Ogni panchina può essere la sede di un dialogo che cambia la tua giornata, o forse la tua vita.
Potrei scrivere un saggio intero sul significato filosofico di queste interazioni casuali, sul modo in cui riflettono e refrangono l’esperienza umana in una città che è, in se stessa, un microcosmo del globo. Quella esperienza di cui ho sempre bisogno. Il mondo.
(Un post che nasce da una bella chiacchierata di stamattina, provo a sintetizzare ma ci vorrebbe tanto altrontempo)
Quando mi chiedono di gestire social o di occuparmi di uffici stampa o comunicazione in politica o per attività varie, la mia risposta rimane sempre la stessa di tanti anni e forse è la più antipatica: non ci sono scorciatoie né trucchi magici, solo duro lavoro, strategia e creatività oltre a un investimento economico da fare. Read More
Già da due settimane frequento un corso di nuoto che per la verità è un modo per imparare a galleggiare e vincere la mia paura dell’acqua alta. Read More
Nel mio percorso di scrittura e musica, ho avuto il piacere di imbattermi nel libro “Il Codice dell’Anima” di James Hillman. Questo libro ha trovato il suo spazio nella mia vita artistica, offrendomi una miriade di temi e lezioni da esplorare. Read More
Su Prime Video mi sono imbattuto in “Temporary Road”, il docufilm che celebra la vita e la carriera di Franco Battiato. Ogni volta che incrocio un suo brano o un video, mi rendo conto dell’impronta indelebile che ha lasciato e di quanto manchi nel nostro attuale contesto culturale, spesso superficiale e carente di profondità. Read More
La questione è che per un’eternità metaforica—un’eternità costellata di “forse domani” e “ci penserò”— mi son iscritto finalmente a un corso di nuoto.
Perché? Per affrontare la mia palpabile, quasi corporea, apprensione verso l’acqua profonda. Timore per l’incertezza di ogni prossimo esercizio in acqua, e euforia perché, nel profondo della mia testa, so che ho la capacità di trascendere questa paura e voglio sfidare le mie paure.
Anna, la mia istruttrice, gridava ieri con una sorta di entusiasmo coercitivo: “Perché hai paura? Tu sei capace, lo sai!” mentre io mi aggrappavo al bordo. Sorridevo, riconoscendo la verità delle sue parole. Perché la paura è quel fastidioso collante che ti immobilizza nonostante tu possieda tutte le competenze per avanzare. È la paura di te stesso, del superamento di te stesso, e dei giudizi altrui. E a tutto ciò, mi dico: “Che se ne vadano tutti al diavolo”, inclusi i miei pensieri auto-limitanti.
Essere immerso in quella massa acquatica, con la sua gravità e l’attenzione solo su di essa, ha innescato in me un fenomeno di osservazione—osservazione di me stesso e dei miei compagni d’acqua.
Ogni persona con la sua personale odissea, con i suoi limiti e le sue resistenze. Il loro impegno funge da lezione per chiunque tenda a lamentarsi e rinunciare, come il sottoscritto.
E in questa continua odissea, tra palestra e piscina, mi sono ritrovato ora a dedicare cinque giorni a settimana all’esercizio fisico.
Me ne son accorto stamattina.
Ero felice ma anche consapevole che tenere questo ritmo sarà dura.
È un ritmo intenso, sì, ma la costanza sta erodendo le barriere tra me e una serie di benefici. C’è ora consapevolezza, disciplina personale, e una sorta di chiarezza mentale che va su ogni aspetto della mia vita, inclusa la mia professione creativa e, sí, anche quando sono DJ.
Ed è strano, perché con l’avanzare degli anni, l’attenzione alla cura del corpo e della mente diventa inevitabil. Dunque, ecco dove siamo: buone abitudini, cibo sano, passioni, discernimento e attività fisica. Non c’è più spazio per frivolezze, tranne forse per quei deliziosi sprechi di tempo e per i viaggi che rendono la vita degna di essere vissuta.
Consigli su come risparmiare durante i viaggi
Read MoreScopri il Portogallo attraverso gli occhi di un DJ e amante della scrittura, dal clima perfetto alla musica emozionante e alle spiagge incontaminate. Un viaggio che promette ispirazione, relax e un vero senso di comunità
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