Tixi

New York memories

Un anno fa ero a New York. Inutile dire che è stato uno dei viaggi più belli e intendi della mia vita. Andarmene quasi piangendo è stata la prova che questa città abbia lasciato un segno nel mio cuore e che abbia ancora un debito con lei. (Ancora grazie ai

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Città da vivere

Giovedì sera, riordino il mio bunker milanese che è vergognosamente incasinato e prima di uscire preparo uno zaino per Barcellona e poi guardo il meteo nell’applicazione dell’iPhone. In base a quello oriento cosa portare. Mi piace memorizzare varie città, vederle quando apro l’applicazione ha un senso diverso. Significa pensare ai

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State of mind

Ero a New York, ero a New York. Le luci dei grattacieli di Manhattan, ed io nemmeno credevo di esserci. Il taxi toccava quartieri come fossero titoli di film. Luci gialle illuminava incroci troppo grande per me, piccolo e della provIncia. Poi, andando via, quella sera ad Harlem, cenai in

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New York, New York…

Ero a New York, ero a New York. Le luci dei grattacieli di Manhattan, ed io nemmeno credevo di esserci. Il taxi toccava quartieri come fossero titoli di film. Luci gialle illuminava incroci troppo grande per me, piccolo e della provIncia. Poi, andando via, quella sera ad Harlem, cenai in

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Seconde case

Ci saranno poche città che mi lasciano un segno indelebile nel cuore: New york quando me ne andai piangendo, Dublino sei mesi fantastici, Barcellona una seconda casa e ora Milano che ho paura che mi stia stregando o forse è solo bottiglia di Cannonau che mi dà alla testa e

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Ritorni (trasvolando l'oceano)

Tra le nuvole. Le mille posizioni del kamatixi, stanotte provate tutte qui sul volo per cercare di prender sonno. Ho dormito. Non ho capito quanto ma almeno l’ho fatto. Risveglio, cambio l’ora. Riallineo la mia vita con voi. Esco dal posto per sgranchirmi le gambe, mi lavo la faccia e

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New York, the Bronx

il Bronx che ti aspetti. Dicono sia il quartiere (anche se si potrebbe parlare quasi di provincia, visto la grandezza) più malfamato della terra, ma solo in parte è vero, in parte è un puro stereotipo. Almeno per quel poco che ho visto. E’ una periferia, disadattata, dove gli sguardi

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Buon compleanno a me

My birthday in New York. Sono le 5:50 del mattino. Rumori di frigo e qualche altro segno indistinto di vita nella mia stanzetta vicino a Central Park. Mi sveglio con lo stomaco in subbuglio dopo una notte brava, girovagando per la grande mela, affascinato dalle luci, dagli incontri improbabili e

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Hudson river

Avevo voglia di mare, acqua, fiume, rumori di onde e barche. Hudson, New York. Sullo sfondo i grattacieli e Jersey City. E quando arriva la sera, anche se poi sono le quattro e un quarto, incontro quella sottile malinconia che adoro provare in viaggio. Solitudine e lontananza. La mia anima

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Pizza a Chelsea, New York

Pizzeria a Chelsea, bel quartierino residenziale. I grattacieli si diradano e i profili diventano bassi. Ain’t not sunshine riscalda l’aria di questa giornata grigia. Nessuno guarda le analisi del voto sui megaschermi. Una pizza corposa con mozzarella e basilico per me. Una birra. Un altro luogo segnalatomi dal mio amico

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