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Alta tensione

Notti da tixilife, tipo che un caro amico mi presta la macchina e mi salva la vita domani per partire, ma intanto si rompono gli occhiali, per la precisione la stanghetta, quindi come un fesso sono appoggiati al naso, metti poi la macchina è di quelle ultra-automatiche che io, gaggio da Golf Tdi a 6 marce, non capisco nulla. Freni a mano, accensioni a tasto, marce automatiche, sembra Ritorno al futuro. Aggiungici il traffico impossibile di Milano del venerdì, le distanze, i tram che spuntano a tradimento dall’angolo. Sudo freddo. Sarà un weekend ad alta tensione, cominciamo così.

Città da vivere

Giovedì sera, riordino il mio bunker milanese che è vergognosamente incasinato e prima di uscire preparo uno zaino per Barcellona e poi guardo il meteo nell’applicazione dell’iPhone. In base a quello oriento cosa portare. Mi piace memorizzare varie città, vederle quando apro l’applicazione ha un senso diverso. Significa pensare ai ricordi, alle cose che ho lasciato e alimentare l’ansia di tornarci.
In tre di queste ci ho vissuto, nelle altre ci sono ragioni per cui torno sempre e penso che il destino mi ci porterà primo o poi a vivere. È presto per fermarsi. E più passa il tempo più il mio bagaglio si alleggerisce, diventa minimo. Problemi alle spalle o filosofia di vita?

Bentornato a Milano

Milano ti riabbraccia così, con il suo veloce e interminabile moto di persone e mezzi e il caldo sopportabile. Scendo dal bus da Bergamo, volo in sede, camicia rosa al volo, nuovo di zecca, decido di prendere la 91 e non andare a recuperare lo scooter. Scelta errata: il filobus è in ritardo, così mi tocca aspettare. Dentro l’aria condizionata è a buon livello, si respira per fortuna. Pochi minuti e sarò in Volkswagen.
Il mezzo taglia la città sfruttando le preferenziali. Dentro facce di ogni tipo, telefonate e passeggini.
Comincia così il mio lunedì, fresco e leggero, si fa per dire, con l’obiettivo di fare meno danni possibili, che poi è un countdown al prossimo weekend, Barcellona 😜

Scoo scoo scooteroni!

Scoo scoo scooteroni, cantano Guè Pequeno e Marra. L’ho cantata, come un fesso, lo ammetto.

L’emozione era tanta da farmi sentire un bimbo che riceve un regalo da Babbo Natale. Molto meno, però anche se è una piccola svolta: è arrivato il mio scooter dalla Sardegna. Sono andato ieri a ritirarlo alla SDA di Vimodrone, comune dell’hinterland milanese.

Non è stato complicato: un amico lo ha portato al deposito di viale Elmas, ho prenotato la gabbia, che poi sarebbe la struttura entro la quale il mezzo viene assicurato per il trasporto e in due giorni è arrivato a destinazione.
Gli spauracchi della riconsegna sono per fortuna andati via non appena, girando la chiave, la levetta del carburante ha dato segni di vita: 1/3 di serbatoio, nessun timore. Lui, il mio Suzuki 125, impolverato ma in forma.

Saluto gli addetti, casco allacciato, pieno al primo distributore e marcia verso Milano, in un pomeriggio afoso e in camicia.
Che poi è strano divincolarsi nell’intreccio di strade attorno alla grande città, devi avere un’attenzione non indifferente per evitare di finire in autostrada. Ricordo avventure entrando e uscendo dai caselli. Per fortuna la strada è facile, Vimodrone, Crescenzago, Cimiano, viale di Leoncavallo, qualche errore e poi Stazione Centrale.
Lo scooter è una bordata di libertà ma il traffico milanese non scherza: veloce, imbruttito e complicato. Nessuna pietà se non sei sveglio. Ci sono tante opzioni di cui tenere conto, oltre alla reattività del milanese che non rispetta e non aspetta. I tram, gli incroci, gli innesti, le preferenziali, dove, strano ma vero, gli scooter e le moto possono circolare. Così come nelle Aree a traffico limitato: lo scooter ancora può entrarci anche se si dibatte di una tassa. Speriamo mai.

Qui corrono tutti, ci vuole davvero attenzione. Ma avere lo scooter è un piccolo passo per godersi ancora più questa esperienza!

Tixilife

Mal di schiena regolare post DJ set, primo weekend di scuole chiuse e venerdì in Darsena, tra musiche, suonatori di bonghi, chitarre, pischelli in uscita libera, bolidi di passaggio, profumi di cannabis e bottiglie sparse. Il motorino mi attende parcheggiato a due passi.
Domani parto e quasi mi dispiace andarmene. Queste notti parlano di me, più di quanto pensi. È come essere a casa senza averci mai vissuto, è amore della novità che rassicura più delle certezze, è insoddisfazione tale da renderci vivi. #tixilife

 

Seconde case

Ci saranno poche città che mi lasciano un segno indelebile nel cuore: New york quando me ne andai piangendo, Dublino sei mesi fantastici, Barcellona una seconda casa e ora Milano che ho paura che mi stia stregando o forse è solo bottiglia di Cannonau che mi dà alla testa e mi ricorda che sono nato in Sardegna ma sono cresciuto di aeroporto in aeroporto.
O forse sono solo fuggito.

Alba chiara

L’alba mi ha regalato il profumo di pioggia sull’asfalto quasi fosse un magico dono per ricordarmi che la Sardegna si riconosce sempre dai profumi. Solita corsa ansiosa in aeroporto ma con anticipo esagerato, giusto per aver tempo per tutto, una spremuta, acqua, scrivere, respirare, riconnettermi prima del solito cambio di latitudine che tra poche ore mi farà quasi dimenticare tutto questo weekend e viverlo come ricordo lontano. Il mio adattamento a ogni luogo è da tempo immediato, sentirsi a casa facile.

Ripartenza per Milano, insomma. Rituali oramai noti del mio lunedì di questo capitolo di vita.

Titoli di coda

TITOLI DI CODA
Faccia stanca, maglietta sfatta, sabbia nelle scarpe. Un altro weekend in Sardegna è andato, senza pensare alla sveglia e a un volo alle 6.
GRAZIE a tutte le persone con cui ho condiviso questo giorni anche una sola briciola di tempo🙏
Strada facendo…
#tixilife

Voglia di partire!

Dopo due giorni intensissimi di Sardegna ho già voglia di ripartire, eh già succede sempre, il tempo passa troppo lento e forse l’abitudine alla dinamicità di Milano in questo momento della vita è quello che mi piace. Oggi però ci sarà il mare e che mi terrà ancora legato, un mare lontano e bellissimo e poi all’alba, Milano. Lo dico per il bene mio e tuo, cara Isola.
Insieme a te non posso stare troppo ma così forse, abbracciandoci ogni tanto senza soffocarci, conviveremo sempre.

Week end cagliaritano

Sulla circolare 90 oggi poche presenze ma in compenso hanno acceso l’aria condizionata a palla. La mia schiena lucidata da Voltaren non gradirebbe, allora cambio veloce posizione e trovo un posto rivolto verso la coda, vicino alla ultima portiere.
Zara, fermata Zara, ripete la vocina dell’altoparlante, e scatta in cuffia Ofenbach.
Momento riflessioni e todolist mentali: weekend cagliaritano che neanche ci sto dentro nel rapporto tempo/cosedafare. Serate da dj, appuntamenti con figc, organizzare il trasporto scooter a Milano, fare un grande pacco con i vestiti estivi, commercialista, trovare chi mi manovri la schiena, farmi una corsa al tramonto, salutare mamma e amicizie sparse. Le mie classiche quarantott’ore senza fiato che poi riparti alle 6 del mattino di lunedì, muori e risorgi.
I love you, I want you…ora tocca ad Axwell/Ingrosso. E la domanda: quante persone effettivamente ci amano e ci vogliono? Lo scopriremo mai? E cosa definisce un amore rispetto a un semplice interesse momentaneo? Non rispondete, semmai avete coraggio, fidanzamenti e cose varie che siete antigusu.