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Quando bluffano al tuo tavolo… (la lezione di Diego Podda)

“Quando bluffano al tavolo, cambia tavolo” è la grande lezione che mi ha offerto oggi un amico, Diego Podda, che ieri ha sfiorato la conquista della Coppa Italia femminile sulla panchina Futsal Femminile Cagliari.

Diego è stato mio allenatore alla Mediterranea Calcio a 5 Cagliari (ricordi Corrado Melis?) – forse era la sua prima panchina, e correva l’anno 1996 o 199. Poi abbiamo lavorato insieme in tanti progetti di calcio a 5, in alcune delle più belle stagioni di sempre del futsal in Sardegna.

Lui è un protagonista, uno con carattere, uno che sta sul pezzo, maniacale, puntiglioso, esagerato nell’essere esigente, che sa il fatto suo. Diego o lo ami o lo odi, non ci sono proprio vie di mezzo. Non sono mancati gli scontri, le discussioni e i riappacificamenti. Ci siamo sempre persi e poi trovati. Futsal Game, Basilea, Figc, Candio’s Room e chissà che altro. Abbiamo condiviso il dolore di perdite importanti, come i nostri padri, e anche quello penso non sia mai stato un caso.

Per anni ha fatto grandi cose con il calcio a 5 maschile (chi non si ricorda le fantastiche stagioni del Cagliari calcio a 5 di Marco Vacca con i pomeriggi al Palaconi ad ammirare la serie A e e lo spettacolo di un futsal d’eccellenza?) per poi puntare cuore e anima sul femminile. Una pazzia, specie perché la sua sfida è nata in tempi non troppo sospetti e col rischio di fallire. Il femminile ha mosso i primi passi solo pochi anni fa.

Ha cambiato tavolo. Era una scelta doverosa. Credere in un nuovo progetto quando le strade parevano bloccarsi. 
Eppure esiste sempre un campo su cui spostare la palla e le ostilità, una deviazione necessaria, l’uscita al casello giusto e un’alternativa per poi tornare al sogno più profondo, quello delle vette, dove si respira aria buona, e quello dei riconoscimenti del proprio valore, che funziona anche quando cambiano le stagioni e gli attori in campo.

Non aver mai paura di cambiare strada. Se il tuo lavoro e il sacrificio sono validi qualcosa succede sempre.

Grazie della lezione, Diego!

Vivarium, che ricordi

Ieri sono tornato in uno di quelli che ho definito tempo fa “i luoghi del cuore”. Uno di quei posti che rappresentano una tappa importante della tua vita.

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La lezione della Mediterranea

Si può fare sport senza spendere ingenti somme in tempi di crisi, si può puntare sui giovani senza sbuffare o vederlo come un peso e un’incombenza, mantenere il clima di una società che vuol restare “quella fatta da amici” e senza scimmiottare il fintoprofessionismo dei dilettanti, diventato macchietta del calcio, figurarsi del calcio a 5.

Permettetemi di parlarne e poco mi frega se qualcuno (come sempre) si offenderà o malignerà. È scontato ai tempi d’oggi.
Lo fanno degli amici, la Med, e come loro tante altre realtà locali: Jasna, Glema, Oristano, Sant’Antioco, Cagliari 2000, Settimo, eccetera, alcune anche con più difficoltà perché lontane dal capoluogo.

Parlo di Med – permettetemi – perché è la realtà che più conosco e che meglio ha fatto, numeri alla mano. Da un’anonima C2 (la squadra dei laureati che avrebbe vinto sempre la coppa simpatia) alla promozione diretta in C1, con un mix di giovani e meno.

In un anno dal nulla è nato un settore giovanile che credo attualmente sia uno dei migliori in circolazione (e vista l’età media migliore in prospettiva), con due squadre under16 (quest’anno anche la under18) fino a una neonata femminile che pur avendo inanellato tanti ko ha concluso con orgoglio il campionato.

Dietro non ci sono mega sponsor, finanziatori o tecnici superpagati ma appassionati come Corrado (allenatore e presidente) che si dimena tra futsal, famiglia e lavoro da libero professionista e Gianmarco Serra (che ha 24 anni se non erro) due persone di generazioni differenti, che studiano, si migliorano, che vincono ma soprattutto aggregano amici e amici degli amici.
Mi ricorda il vecchio Vivarium e quell’idea di sport che forse è andata perduta e che oggi andrebbe ripresa e riaffermata.

Il risultato di questa filosofia si vede e si vede anche l’entusiasmo che hanno portato e trasmesso in giro (vi consiglio di andare a una partita della Med) in una stagione di calcio in cui tanti hanno mollato la presa, chi responsabile e chi dopo aver buttato soldi in promesse, fenomeni e allenatori e ha lasciato solo stipendi da pagare.
Promettevano Ronaldinho e non pagano neanche i tecnici delle giovanili (quando le fanno).

Una piccola lezione a chi dice sempre che i giovani non si trovano, che è un inutile investimento, che ci vogliono troppe risorse e che non si può giocare e vincere puntando sulle proprie forze.

Basta rimboccarsi le maniche e cominciare.

Ci facciamo in 5, partiti!

Dopo tanti preparativi finalmente siamo partiti! “Ci facciamo in 5” lo possiamo dire forte, perché l’impegno è davvero importante, sia a livello preparativo che a livello di obiettivi: diffondere e promuovere la pratica del futsal nelle scuole della provincia e, chissà, dell’intera Sardegna. Read More

Il progetto Figc “Ci facciamo in 5”

Da qualche settimana, come sicuramente leggete nei miei stati, stiamo girando i vari istituti superiori per proporre un nuovo progetto, coordinato dal sottoscritto con la collaborazione del mister del Cagliari calcio a 5 Diego Podda (che curerà il programma tecnico) nell’ambito del Comitato regionale Sardegna Figc – Divisione calcio a 5.

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