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Puoi mancare ma la tua città c'è sempre

Aveva ragione quel mio amico. Potresti mancare settimane o mesi o anni ma Cagliari quando torni è sempre uguale, le stesse cose, gli stessi ritmi, le persone con le stesse parole e uscite, gli stessi lamenti, gli stessi sbattimenti.  
Non scappa, non fugge, ti aspetta qui senza chiedere nulla se non cieca obbedienza ai suoi dettami e alle sue credenze. E non puoi opporti non puoi rivoluzionare, stai alle regole. 
Sei in un porto sicuro lontano dalle tempeste dove il quieto scorrere non lascia spazio ai cambiamenti. Un bene? Un male? Io non entro nella vita altrui. Io amo il movimento e la staticità, se lunga, è nemica del mio essere. Quindi sento sempre bisogno di lasciarla e tornarci sapendo che ritrovo quel che so (forse qualche amic* in meno, beh, cavoli suoi)
Non cambia praticamente nulla anche se aspetti qualche novità, se dovessi scommettere sarebbe vittoria a mani basse. 😜

Ritorni

I miei ritorni sono così: anche solo riabbracciare Cagliari fermandosi in un angolo del lungomare, dopo una corsa, e guardando la gente scorrere avanti.

Ultima notte a Budapest

Oggi tra quartiere ebraico, mercato e terme abbiamo macinato luoghi e chilometri ma senza stress. Il bagno esterno con qualche grado sottozero e magari la neve che cade e il panorama della città serale resta sempre un’esperienza da fare qui a Budapest, anche se il caos e la gente non ti aiutano a godertela. 
La neve ora è diventata gelo e spira un vento che a confronto il nostro maestralino è il riscaldamento dell’auto. Brividi. 

Budapest, ultima notte. Vorrei accendere un fuoco in ogni posto dove mi fermo per riscaldarmi l’anima di una partenza. Cammino piano per non scivolare sulle lastre di ghiaccio, entro nella metro, Bajza Utca, il trenino giallo arriva con il classico vortice rumorose. E’ dall’altro lato, il mio poco dopo. Ingoia e vomita persone con la classica tristezza serale. Entro, allarme, chiudono le porte, riparte. La metro è uno stato dell’anima, una di quelle cose che ti godi nei viaggi. E anche stanotte la domanda è: anima mia, cara anima, dove ti perderai? Dietro quali sorrisi, ricordi. bicchieri, semafori, dolori e sguardi?

“amore su quel treno che è già ritorno”

Ritorni a casa

C’è l’aria di Elmas non appena esci dall’aereo.

C’è il risveglio a casa tua, con un po’ di stanchezza.

Ci sono i bagagli da disfare, la spesa da fare.

Ci sono i tuoi djset del weekend (ci vediamo alle 5 al Calypso e stanotte al Kingka).

C’è il lavoro e i nuovi contatti della tua società di comunicazione.

Ci sono tutte le energie e le idee scaturite in viaggio.

C’è la straordinaria carica di energia e leggerezza che ogni viaggio porta con sé.

“Ora che la fiesta è andata pace, amore e gioia infinita”.

Stazione, aeroporto e poi dove, quando?

23:18 Tra voli e incastri, cambi di programma e incroci, nord e sud come fossero a due passi, trascorro una notte in stazione circondato da anime perse in attesa di autobus o forse di niente. Poi alle 3,45 volo in aeroporto. Incrocio storie, sento parole, osservo. Come uno strano via vai di loschi figuri con delle borse che s’incontrano in bagno. Come un giochino per bimbi d’altri tempi che ogni tanto mitraglia.

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Chi fermerà la musica

Check-in fatto, controlli pure, computer connesso e area gate dove comodamente staziono in attesa del mio volo Verona-Cagliari.

Si torna a casa. Come se iniziasse un nuovo anno. Con la linfa di una bella esperienza a San Valentino. Read More

Strane sensazioni

Non potevo non provare una punta di emozione quando ieri ho rivisto il tramonto cagliaritano e ho sentito tra i capelli il nostro amato maestrale. Read More

Eterni ritorni

Le previsioni hanno fatto ancora cilecca: weekend con sole, poche nuvole e pioggia quasi inesistente. Il mio amico Meury Monsanto Gelly dice che sia tutto per colpa delle scie chimiche che mandano in tilt le previsioni. Read More