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Amore e musica

Ho sempre pensato che la musica, oltre ad essere cultura, resti prima di tutto una forma di amore. Un modo con cui lo si condivide e trasmette alle persone, fosse anche una sola che ti ascolta e per cui susciti un’emozione.
Ed è quello a cui punto quando accendo una consolle e faccio il DJ, prima ancora del farmi vedere o guadagnare soldi e “successo” (!). Trasmettere amore, appassionato e indistinto. Superare le distanze e le differenze.

Come diceva Leo Buscaglia «Condividere non significa tenere il bilancio di chi fa questo o quello, di chi fa più di un altro. Vi sono momenti in cui dobbiamo dare di più di quanto riceviamo, ma ve ne saranno altri in cui avremo bisogno di ricevere più di quanto saremo in condizione di donare».

Rivedi il live di oggi https://www.facebook.com/1053825293/videos/10220024642100391/?d=n

Week end cagliaritano

Sulla circolare 90 oggi poche presenze ma in compenso hanno acceso l’aria condizionata a palla. La mia schiena lucidata da Voltaren non gradirebbe, allora cambio veloce posizione e trovo un posto rivolto verso la coda, vicino alla ultima portiere.
Zara, fermata Zara, ripete la vocina dell’altoparlante, e scatta in cuffia Ofenbach.
Momento riflessioni e todolist mentali: weekend cagliaritano che neanche ci sto dentro nel rapporto tempo/cosedafare. Serate da dj, appuntamenti con figc, organizzare il trasporto scooter a Milano, fare un grande pacco con i vestiti estivi, commercialista, trovare chi mi manovri la schiena, farmi una corsa al tramonto, salutare mamma e amicizie sparse. Le mie classiche quarantott’ore senza fiato che poi riparti alle 6 del mattino di lunedì, muori e risorgi.
I love you, I want you…ora tocca ad Axwell/Ingrosso. E la domanda: quante persone effettivamente ci amano e ci vogliono? Lo scopriremo mai? E cosa definisce un amore rispetto a un semplice interesse momentaneo? Non rispondete, semmai avete coraggio, fidanzamenti e cose varie che siete antigusu.

La ragnatela della vita

Siete sicuri che le solo le persone che conoscete, solo quelle del vostro giro, vi diano certezze? Siete sicuri che dietro chi conoscete poco o niente, chi rifiutate per non rischiare di mettervi in gioco, non ci siano infinite possibilità di nuove amicizie e magari amori? Vi immaginate quante infinite combinazioni siano possibili con gli altri?
Va bene, ora condisco l’insalata, sennò vi metto troppi dubbi, voi che non rivolgereste mai una parola o un sorriso a uno sconosciuto, voi che quello che è sarà per sempre, voi che ho fatto sempre così… Ah, il per sempre, la gabbia dell’anima, la castrazione dei sogni!

E ancora grazie :)

Volevo dire grazie ai tanti amici e amiche di Cagliari edella Sardegna che si fanno sentire spesso per idee, collaborazioni possibili (io torno spesso e la mia attività di comunicazione non si ferma, anzi…) e anche per un semplice “ciao Tixi come stai?”
Lavorare con la Volkswagen è un’esperienza unica, un modo per sentirmi piccolo ma entusiasta di poter imparare e misurarmi con una realtà così importante. 
Milano -chi l’avrebbe detto? – mi sta portando tante idee e soddisfazioni, contatti, sfide, amicizie, serate, ma non dimentico tutti i legami e affetti che ho costruito nel tempo e il mio spirito viaggiatore e aperto. Giornate faticose e serate lunghe dove la stanchezza pare non arrivare mai.
Nonostante la nostra “lontananza” fa piacere avere un piccolissimo posto nel cuore di qualcuno. E se proprio vogliamo andare sul poetico, possiamo guardare la luna e sentirci sempre meno distanti.
Preparo la valigia per Barcellona.

Volevo darvi un consiglio: non fermatevi mai. Fate della vostra vita un fantastico viaggio infinito, senza perdere tempo.
Vi voglio bene ❤

San Valentino

Il problema è che mi sto innamorando di Milano, come sono innamorato di Barcellona, come lo sono di Cagliari (ma c’è un rapporto complesso di amore e odio) e poi New York e poi ancora Dublino dove ho vissuto e ricordo ancora sensazioni bellissime. Amare tante cose e perdersi per le strade del mondo, come diceva una canzone, che malattia dell’anima! Sono ufficialmente fottuto e destinato a vivere errando.#tixilife

Connessioni

La parola della settimana è connessione. Siano più connessi di quanto pensiamo. Amore, pensieri, idee, sensazioni circolano intensamente nel mondo creando legami e incroci che mai ti aspetti. 

Quando cominciamo a interrogare la vita e smettiamo di timbrare un cartellino troviamo sempre nuovi pezzi di anima che si incastrano con i tuoi. 

Il segreto è non accontentarsi e far circolare amore e follia, nonostante tutto e tutti.

Amore tra uno e zero

L’amore (sempre che esista visto che oramai è roba da plebei) è come la logica.
Se metti assieme due zero, ovvero due persone senza interessi, vita e energia, si trovano bene. Si annullano a vicenda e uniranno le reciproche negatività in un grande zero spaccato. Le classiche coppie tristi del sabato in pizzeria che dopo mezz’ora si guardano e non si rivolgono parola.

Se metti assieme due numeri uno, due persone ricche di interessi e vita, sarà più dura unirsi, ma si troveranno forse bene. Purtroppo il legame uno/uno è complicato e più difficile.

Il problema è quando metti assieme uno con zero. Non dura, non funziona, non va avanti. Rischia che lo zero ammazzi l’uno. Non a caso ogni numero moltiplicato per zero dà sempre zero.

Quindi, se siete uno e decidete di fidanzarvi con uno zero, ovvero un/un’ameba sappiate che emergeranno le differenze.
Cercate sempre l’uno ma occhio a non essere zero senza saperlo.

Stazione Termini, esterno sera

Roma, giornata intensa. Un megamix di monumenti, fontane, palazzi e piazze visti in rassegna, venditori abusivi e selfie in offerta. La città è sporca, abbandonata, ma mantiene intatto il suo fascino. Tocchi con mano la storia in ogni angolo e forse è destino crudele che sia immersa nei problemi e nei disagi: la perfezione non puó esistere.

Pranzo in un ristorantino al volo. Ci abbuffiamo di antipasti così che non ci godiamo il resto. Un po’ appesantiti andiamo in piazza San Pietro.
Ottaviano, Metro rossa, incubo file e borseggi, poi non succede nulla. Viaggio tranquillo.Albergo vicino alla stazione termini, crocevia di persone, trolley in extended version, razze e sogni traditi, studenti e criminali, giornate da sbarcare e profumi di cotture. Stanza 25, domani forse saltiamo la colazione, partiamo presto. Un riposo rilassante rotto dalle notifiche del cellulare poi una doccia e si esce.

Ancora Termini, grande kasbah che di notte necessita di attenzione. Statua del papa polacco, cerchiamo la piattaforma giusta, linea 38, facciamo i biglietti per farci notare ancora di più come alieni. La gente aspetta con rassegnazione il bus, che poi arriva. Un tizio chiede se vada al Nomentano, nessuno risponde. Entriamo dalla porta di dietro, così si dice, altri se ne fregano. Non siamo i soli a timbrare, po fa anche un signore e una ragazza riccia scura con un trolley viola che con difficoltà sistema. Così ci sentiamo meno alieni.

Ci sediamo negli ultimi posti, davanti a noi una coppia anziana parla di percorsi possibili in città. Lei, anello d’oro, stringe il ginocchio di lui. Un piccolo gesto che raccoglie l’amore di una vita. Forse un amore raro al tempo d’oggi.

Gesti

Io li chiamo gesti inattesi d’amore. Sono quelli che le persone fanno quando non te l’aspetti.

Una barista sforna un cappuccino con l’immagine del cuore. Sembra semplice, eppure quei pochi secondi dedicati a te sono il suo gesto d’amore.

GRAZIE!

Foglio bianco

Un amico mi chiede un pezzo su Cagliari per una importante testata. Tempi ridottissimi, bisogna farlo prima possibile.

Ritaglio un po’ di tempo.

Dopo una giornata di lavoro è dura mettersi a scrivere ma ci provo, nonostante tutto.
Tic tic tac fa la tastiera del Mac, il silenzio attorno della notte trentina mi avvolge.

Provo a ripensare alla mia città, all’amore della lontananza. Poetto, la Marina, Villanova.

Provo a riaccendere gli occhi di quel bambino che la vedeva troppo grande e incontrollabile, senza preconcetti e pregiudizi. Forse è una città che non esiste più, ma mi emoziono ancora a pensarla così, a lavorare solo di pensiero..

Tic tic tic è sempre la tastiera. Riempio il foglio word. Come per magia arrivano i pensieri e diventano frasi, parole e suggestioni. Le mani vanno da sole, accarezzano i tasti neri.

E scopri, nonostante tutto, di amare sempre la tua città.