Orecchie che fischiano, lavoro da finire, valigia da fare, alloggio da prenotare, adrenalina residua dalla serata di ieri.

Ore 14,40

Il mio viaggio stavolta riparte da qui. Stazione dei treni di piazza Matteotti. Direzione Olbia. Un aperitivo con un’amica in città e poi aeroporto. Mi prendo tutto il tempo di cui ho bisogno. Per pensare, ricordare, scrivere, lavorare. O semplicemente guardare la Sardegna correre dal finestrino.

Viaggiare in treno è sempre bellissimo. Anche se non tutto funziona. Partiamo lenti, per oltre venti chilometri velocità ridotta. La wifi non funziona, come la climatizzazione. Dopo Decimo un sospiro di sollievo, ma io sono già in viaggio mode. Cuffia e finestrino, macbook acceso e pensieri che corrono.

A Chilivani si cambia. Erano forse vent’anni che non lo facevo. E non ci hanno dato neanche un altro treno per Olbia, ma un pullman brandizzato Fara. Alla fine, in tutto questo incasinamento, ritardo, caldo e poi freddo, lento-veloce e Sardegna verde attorno, personaggi incrociati presi da qualche set cinematografico, sole che lentamente si prepara a nascondersi dolcemente dietro le colline, sono comunque felice. Potere del viaggio, comunque sia.