Milano. Viaggio come racconto dell’Italia. Gente che urla già in aereo, occupa i tuoi spazi, che freme per scendere quasi dovesse correre verso la salvezza eterna. Assalto ai bagagli. File in autostrada. Stazioni sporche, lavori infiniti. Immigrati pronti a borseggiare, che si attaccano per monete. Caldo afoso. Gente che corre, che ha fretta, che sgomita e ti appuntella. Metro in ritardo. Metro senza areazione. Rumore di ferraglia. Ragazzine svestite come troie. Tatuaggi. Anziani con gli occhi senza speranza con un borsello di ricordi di un’Italia che non esiste più.

Cartolina perfetta di un paese decaduto.
Questo vedo e non rompete le palle se non c’è un filo di bellezza.