In attesa della partenza per la Spagna (oramai mancano 3 giorni) ieri ho lasciato lo Smaila’s di Villasimius e sono andato a Sadali, per un dj set in occasione della festa del paese. Sadali è un bel paesino a un’ora e mezzo di viaggio dal capoluogo, al confine tra la provincia di Cagliari e quella di Nuoro, passatami da un caro collega, Ale Massessi, che ringrazio.
È bello questo senso di collaborazione tra dj, che supera certe antipatie che ci sono in giro.È poi bellissimo immergersi nell’entroterra sardo. Non so ma trovo sempre una cordialità e un’ospitalità che in città non esiste.
Una situazione diversa dalla solita disco cagliaritana, e ci voleva per staccare. Mi piace molto fare cose differenti e rompere la noia del sabato. Credo che bisogna sempre misurarsi (parlo di disco e non) in situazioni nuove, rischiare un po’, aumentare le proprie esperienze, e per un dj da discoteca come me la festa di piazza è una di queste. È successo l’inverno scorso a Villaputzu nell’indicabile Carnevale Sarrabese (con 3 mila persone in piazza) ed è riaccaduto ieri, dopo il concerto dei Tamurita.
Partenza alle 18 e un bel viaggio col tramonto di fianco, attraversando il medio-Campidano dai colori gialli dell’erba secca e dai profumi inconfondibili. Come sempre per errore ho allungato il mio percorso, passando per Barumini invece che per Mandas. Così sono arrivato giusto in tempo per cena, trovando un caro amico del posto – Tore – diventato per un attimo “Cicerone” del mio breve soggiorno, con cui siamo andati a cena insieme ai Tamurita e al service. Un clima assolutamente sereno, un’organizzazione perfetta grazie anche alla ospitalità di Ileana del Comitato della festa.
Il mio dj set è cominciato a mezzanotte e mezza: non c’era tantissima gente, ma siamo riuscito a smuovere un po’ la piazza. In questi casi è veramente difficile capire come accontentare una pista così variegata: dagli adulti ai bimbi. Diventi poliedrico senza vergogna, provi un po’ tutto finché non trovi il filone giusto che poi è stata la commerciale che tutti conoscono, con un po’ di animazione al microfono. Dopo un po’ di indugi, il clima si è animato e i giovani hanno preso il sopravvento.
Un sabato che mi ha dato tante indicazioni interessanti. Purtroppo è difficile non fare paragoni con le tristezze di casa nostra. Ieri 10mila watt di impianto, palco, luci, tecnici audio per ogni esigenza, cena di staff, open bar, accordi anticipati ospitalità… cose che nella maggior parte dei locali di chiagliari non ho mai visto nemmeno di striscio, perché da noi si è troppo superiori per essere seri e professionali e per fare cose del genere..
Che la “provincia” ci possa insegnare qualcosa? Credo proprio di sì.