E così luglio è andato e siamo entrati dentro Agosto. Vacanze? Neanche per sogno. Purtroppo le spese incombono, il trasferimento nella nuova casa pure e fermarsi sarebbe bello ma impossibile. C’è sempre una non invidiabile lista di cose da fare. Vorrei anche io passare la mia estate in un’isola solitaria e deserta o in qualche stabilimento e poi risvegliarmi a settembre, cotto e abbronzato, nel mese che io giudico più bello in assoluto. Non me lo posso permettere.
Davvero è estate questa? Io me le ricordo diverse da piccolo. Oggi le città non si svuotano, il meteo è così così. Neanche fai a tempo a goderti il sole, che qualche nuvola arriva e cambia tutto e ci regala quelle belle giornate calde e uggiose, direbbe Battisti, che a me piacciono tanto.
I lavori per la casa proseguono e termineranno credo nel 2025. Domani operai per gli infissi. Io che porto gli oggetti. La mia media è 2-3 per volta. Ridete voi, ma è così. I miei tempi. Poi rovisto negozi, supermercati e mercatini per trovare anche qualche aggeggio interessante, con un occhio all’utilità e uno al portafogli. La mobilia cresce. Ogni giorno ci sono le liste delle “cose che servono”. Portapiatti, cestino, cartelle di documenti, cd. Prende forma la mia nuova dimora. La zona è tranquilla, il silenzio pare resistere. Un silenzio che mi permette di gestire il riposo dopo gli orari continuati in discoteca. Come l’anno scorso sono cominciate le serate settimanali e ci vorrà un supertixi, un tixi versione GTI.
Ma l’estate è l’estate, tutto è concesso e si può guardare un po’ meno all’orario (cosa diranno i critici, oddio…) Come ieri, un from disco to disco a Villasimius tra Smaila, Galleria, Sciabecco. Alla Galleria siam arrivati, c’era Mary dj, ho preso il microfono e senza farmi troppi problemi mi sono messo ad animare la serata, forte anche di una criccona di amici e amiche al seguito. Mi sono sentito Pieraccioni nella scena dei “Laureati” quando mette su “Can’t take my eyes off you” in pizzeria. Poi via allo Sciabecco: da anni, forse decenni, che non andavo in una serata per ballare. Non nego qualche sbadiglio, ma era una sensazione che non provavo da tempo. Tra l’altro il ritorno in uno dei miei primi locali (mi pare fosse il 2002…)
Eccoci qui a riprendere allora la vita quotidiana con gli appuntamenti di oggi. Lunga la lista dei caffè: rivedere persone, buttar giù qualche progetto, conoscerne altre, sentire le storie di altri ancora e provare a darli qualche consiglio. È’ il bello della mia vita e della mia professione: un continuo contatto con gli altri.
Far quadrare i conti e le collaborazioni così come gli orari (!) è sempre dura. Ma io sono un imprenditore di me stesso e ci provo pur non spadroneggiando la matematica. A breve tornerà nelle mie mani anche una bici e potrò andare felicemente a spasso lasciando l’auto ferma. Al mare in dieci minuti. Spero questo weekend. Cose mai viste…
Spesso mi chiedo se riesce a emergere dai miei stati e dalle mie note non il lato critico (troppo facile) ma quell’ansia di cambiamento e miglioramento che ho per me e la mia città. Bisogna mettersi sempre questo dubbio perché non importa “cosa” comunichi ma “come” lo comunichi mi insegnano i soloni della programmazione neurolinguistica. Chissà. Sono sicuro che l’attenzione di tanti sia pari all’idea di presuntuoso che hanno altri di me. Era importante che però chiarissi il mio intento. Intanto scrivo.
Il trasloco continua. Alla prossima.