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Tanti auguri e…8 cose che ho imparato dal 2020.

Ultime ore e poi saluteremo il 2020. Un anno che ci ha messo a dura prova. Ho pensato molto se scrivere questo post poi la risposta è stata sì!
Non so te ma per la prima volta nella vita non comincio il nuovo anno con i programmi.
Serendipity, forse è la parola giusta. Trovare qualcosa mentre si cerca altro. Ed è un po’ quello che è successo. E cercando cercando, si imparano e rivoluzionano tante cose ma alla fine si torna sempre al cuore, all’essenza, alla consapevolezza di quello che si è e si vuole.
Allora ho deciso: voglio condividere con te 8 cose che ho imparato dal 2020.
  1. Che non bisogna abbandonarsi alla paura. Che abbiamo forze e risorse che non pensiamo. Allora agire, senza mettersi troppi dubbi, senza paura, senza pensare a come ti giudicheranno, prima ancora che promettere di agire.
  2. Che essere liberi e indipendenti – che non vuol dire egoisti o fuori dal mondo – è un gran rischio e una rottura, ti mette ai margini di tante cose, ma non puoi farne a meno.
  3. Più libri, più viaggi, più curiosità, più arte, più ritmo, qualità e sfide: se si vuole migliorare bisogna alzare l’asticella, ricercare e mettersi sempre in gioco e in pericolo rispetto alle certezze. Salvare il tempo e l’attenzione.
  4. Servono parole per capire e condividere le idee che abbiamo. Serve comunicazione onesta e appassionata per migliorare il mondo. Le parole e le frasi ti rendono libero e ti avvicinano.
  5. Bisogna cercare il bello che ci circonda. E se questo non si trova, imparare a scovarlo o capire come si fa.
  6. Le persone sono la miglior risorsa. Creiamo ponti, condividiamo storie e conoscenza con spirito aperto e comprensione, ascoltiamo i dolori altri senza giudicare.
  7. Meditazione, scrittura, musica, corsa e lettura, buon mangiare, minimalismo e respirazione sono esercizi quotidiani irrinunciabili. Forse ci allontanano dalla massa, magari ci avvicinano al cuore.
  8. Bisogna anche alzare il volume e suonare “musiche” nuove. Come fa un dj. E se questo provoca fastidio a qualcuno, siamo sulla strada giusta.
E tu, cosa hai imparato dal 2020? Per affrontare il 2021 ci vorrà tanta grinta e bellezza. La voglia di non mollare e magari anche di meravigliarsi delle cose belle. Auguri ancora e…teniamoci in contatto!

Un anno di Tixi (e qualche lezione che ho imparato)

Tra poco arriva il 2020 e ci sono due o tre lezioni che ho imparato e che volevo condividere con voi.

2019, anno di viaggi, Spagna, Portogallo, ancora Spagna, Svezia e ancora Spagna. Anno di luoghi del cuore, Sardegna, San Valentino e Santa Margherita.

Anno di eterni ritorni e rimessa in discussione di alcuni valori e consapevolezza del tempo che corre e che sia l’unico metro che regola la nostra esistenza.

Era maggio quando sono andato via da Milano e lasciavo un lavoro sicuro con una grande azienda come Volkswagen. Non era facile, non sono mancate paure e amarezze, ma quella scelta, folle, impossibile da comprendere per molti, maturata proprio quasi un anno fa di ritorno da un bellissimo viaggio tra Porto, Lisbona e Madrid, era necessaria. Perdevo la metropoli, i suoi ritmi, le sue opportunità, la sua internazionalità e connessione col mondo. Perdevo – forse – il sonno tranquillo di un lavoro e ritornavo alla precarietà, anche se si chiama libera professione e partita iva.

Si aprivano nuovi scenari, altri si chiudevano. Inutile dire che sembrava follia tornate nell’isola e ripartire da zero con due professioni (comunicazione e dj) altamente inflazionate e liquide, specie in un momento così delicato per l’economia.

Sono successe tante cose: ho ritraslocato in 2 giorni, ho preso una casa nuova con una vista fantastica, ho riaperto una nuova partita iva, suonato a un festival meraviglioso e a diverse belle serate, ho riabbracciato amicizie (altre le ho perse), ho aperto collaborazioni lavorative che mai avrei pensato, ho rimodulato le mie priorità, ma soprattutto mi son riavvicinato a mia madre, rimettendo al centro musica e scrittura.

Il tempo mi ha reso coraggioso, e ciò che spaventava è diventata forza nonostante sapessi che il rientro sarebbe stato complicato e non tutto di quello che avevo preventivato, il sistema che mi ero mentalmente creato, si sarebbe concretizzato, comprese le persone che mi dissero “torna, c’è spazio per te”. Anzi, quasi tutto è cambiato. Nuovi amici, nuovi obiettivi, nuove consapevolezze, nuovi problemi da gestire.

Rimettersi in discussione come uomo e come professionista, facile vero? A un certo punto ti stanchi e ti rompi le balle dei continui cambiamenti, no?

Il tempo é diventato il motore di ogni cosa. Tempo che scorre e che manca. Tempo prezioso, da saper declinare.

Oggi, guardandomi dietro, sono felice delle scelte fatte e anche degli errori e i passaggi a vuoto.

Mi sento fortunato per aver avuto tanto dalla vita, anche perché so che non è quasi mai arrivato per regalo.

Non dimentico le persone che mi hanno aiutato e quelle che mi hanno osteggiato, permettendo di migliorarmi. Ringrazio le critiche, quelle oneste, e anche quelle ingiuste.

Sono grato per tutte le difficoltà avute, per questi 365 giorni, compresi quelli complessi che, col senno di poi, decidono chi sei in base a come sai affrontarli.

La lezione?

Devi imparare ad amare tutte le difficoltà, fartene amico e complice. La gente come me è condannata a non aver mai un’esistenza perfetta e tranquilla. Deve fare, magari non bene, ma fare. Imperfetti e complicati, però senza possibilità di fermarsi.

Non abbiamo sponsor, non abbiamo sponde, non abbiamo tante boe a cui aggrapparci.

Noi solo noi, anche nei giorni di tempesta e in quelli dove non si vede il sereno. Ma se non fosse così, non saremo davvero noi stessi.

(Foto ipnotica)

Le 16 lezioni che ho imparato da tanti di voi nel mio 2017

Le persone e le frequentazioni insegnano tanto. Ho voluto semplicemente riportare alcune delle tantissime lezioni che questo anno mi ha offerto.

1. Nulla è eterno: amicizie, amori, città, collaborazioni, case e idee. Preparati sempre a cambiare e a tenere le borse pronte.

2. Vivi il presente, non aver fretta di anticipare i tempi. Tutto arriverà se saprai aspettare.

3. Spesso impariamo dalle persone che meno ci piacciono e dalle cose che disprezziamo.

4. Ogni passione va seguita con amore, coraggio e soprattutto perseveranza. Amo viaggiare, scrivere e fare il dj. Nessuno mi toglierà nulla di questo.

5. I risultati sono frutto del duro lavoro quotidiano, nessuna corsia preferenziale. Quella è gassosa.

6. Non puoi essere simpatico a tutti e tutti avranno sempre qualcosa da rimproverarti (soprattutto i tuoi amici e detrattori). Verrai ferito e colpito anche da chi non ti aspetti, anche senza ragioni, troverai supporto da chi pensavi magari fosse nemico.

7. Non giudicare, cerca sempre di capire. Ti giudicheranno sempre per ogni cosa, rideranno dei tuoi errori, tu vai avanti.

8. Dai un prezzo alto a te stesso e a quel chi fai, ma senza chiuderti alle opportunità.

9. La vita è composta da mille piccole vite. Vivrai e morirai mille altre volte. Ricomincerai da zero altrettante.

10. La parola è un’arma importante, usala con attenzione.

11. La libertà senza regole e limiti è una schifezza.

12. Lascia tracce di cuore ovunque ma non dimenticarti mai chi sei e da dove sei venuto. L’umiltà ti porta lontano.

13. Ringrazia per le cose belle che ti accadono (sono più di quanto pensi) e per le persone che hanno fatto qualcosa per te.

14. Trova una lezione in ogni situazione

15. Spesso abbandonare e perdere è rinascere.

16. Afferma con coraggio ed educazione le tue idee, ma senza paura. Esporsi è un rischio, ti disprezzeranno sempre perché é più facile stare al sicuro.

Il mio discorso di fine anno

Allora faccio il serio, una volta tanto, dopo mille cazzate (ma tanto l’avete capito che nella mia pagina si scherza, si cazzeggia e ogni tanto si riflette pure).
Come è stato il 2014? Un anno forte, fortissimo.
Ho preso la mia vita nelle mani, senza aspettare nessuno, senza pensarci due volte, senza pensare troppo: ho fatto tante cose per lavoro, ho viaggiato molto, ho scritto tanto, troppo, mi sono divertito, ho animato serate facendo il buffone, ho pianto per la perdita di una persona, ho ricevuto porte in faccia, ho avuto opportunità che mai avrei immaginato.
Ho messo a frutto gli errori e ho sbagliato un po’ meno. Ho imparato un po’ più qualche lezione.

C’è chi ha creduto in me, chi mi ha sorpreso in positivo, chi mi ha abbandonato e liquidato anche in maniera pesante o senza dire nulla: ero passato di moda. C’è l’amico che ti ha sfruttato e quello che non ti ha chiesto mai nulla ed ha tifato per te. Fa parte del gioco. Vinci o perdi, sempre. Non tutto può andar bene. Non tutti son perfetti. Non tutti ti amano. C’è una percentuale di persone che per definizione ti detesta. Altri ti giudicano. Altri aspettano te e il tuo aiuto e tu non puoi nasconderti e dire che non hai tempo. Poi c’è anche chi non conosci e un giorno appare e ti cambia. O chi ti dà il consiglio giusto, la fiducia, chi ti indica la strada quando pensavi di averla persa.

Non sono anni facili, ma tocca a noi muoverci e decidere il futuro. Senza paura.
Non abbiamo troppo tempo, la vita è un flash. Quindi, perché aspettare? Perché rimandare? Un viaggio, un’emozione, una frase.
Ho scoperto che in fondo non me ne frega niente, che posso vivere così, senza pensar troppo al domani, al tempo che passa, alla crisi, a chi mi ostacola, senza rammaricarmi del passato e di quel che ho perso: so che in fondo il coraggio e un po’ di faccia tosta ti portano molto lontano, che inseguire i propri sogni, anche in un posto così, per alcuni può sembrare infantile, per altri tipo me è invece una ragione di vita, è l’essenza del proprio animo. E questi sogni prima o poi accadono.

Allora ti si accende un sorriso e pensi sempre a quella frase che hai sentito tempo fa, che è una sorta di inno alla vita: IL MEGLIO DEVE ANCORA VENIRE.

Il consiglio che vi do è: non smettete di inseguire i vostri sogni, malgrado il mondo remi contro. Prima o poi, se camminate per la vostra strada, se mettete il cuore oltre le difficoltà, qualcosa accade sempre.

Grazie a tutti quelli che ci sono stati.
Grazie a tutti quelli che verranno.
Che sia un anno straordinario anche per voi.

 

 

 

Appena prima di partire, riflessioni di fine anno

Come ogni fine anno giunge il momento di un piccolo bilancio, delle riflessioni, dei commenti su questo 2008.

Un anno vissuto con soddisfazioni, traguardi raggiunti, gioie e dolori, errori e grandi gesti.

Spesso ci si chiede se possa esistere un anno bellissimo e perfetto. Io penso di no: esiste sempre qualcosa che va bene e qualche altra che non gira per il verso giusto. Bisogna mettere in cascina la prima, come fosse fieno per i periodi di magra che un agricoltore custodisce con dovizia e far tesoro delle lezioni delle cose andate male.
Un anno attraversato dalle mie mille attività, ringraziando fin da ora chi, da spettatore o da protagonista, è entrato nei miei piccoli e intensi mondi: politico, calcistico, discotecaro, editoriale o affettivo. Non mi va di elencare tutto ciò che è accaduto, se ripercorrete le pagine del mio space potrete trovare ampie documentazioni.

Mi basta scrivere che dentro me, nella mia vita, è proseguito, pur con qualche frenata, il lento progetto di “rinascita” che è iniziato dal mio viaggio in Irlanda, terra a cui (purtroppo) sono sempre molto legato e in cui, non ve lo nego, vorrei tornare.Una rinascita doverosa per un ragazzo alla prima tappa della sua vita.

È stato un anno riflessivo, in cui ho tentato di mettere a frutto i tanti insegnamenti che libri di filosofia ed esperienze ti danno. È stato un anno di grandi scommesse vinte e di altre purtroppo mancate, ma ci stava. E anche se c’è davvero tanto da fare per migliorarsi, non a caso il mio motto è “il meglio deve ancora venire“, la strada è quella giusta, penso, stando attenti agli irrimediabili passi falsi e alle soste forzate, dalle quali però impariamo più di ogni vittoria.

Buon anno quindi a voi, agli amici e alle amiche di sempre, che ci sono sempre.

Altri e altre, nuovi, son stati una gran bella rivelazione, e anche loro ci sono e spero ci saranno in futuro.

Altri ci sono pure e ti aiutano a migliorare, anche solo con un consiglio.

Altri a volte ci sono, a volte no, o si avvicinano solo per la tua porzione di popolarità e null’altro, o solo quando ci sono le elezioni (mi preparo…) e le serate in discoteca per avere le liste omaggio.

Accade anche questo, permettete di dirmelo con innata tristezza.

Buon anno ai miei cari, ai miei dirigenti e giocatori, vecchi e nuovi, e agli avversari sul campo e fuori, ai colleghi consiglieri in circoscrizione con cui discuto e litigo, ai miei collaboratori in disco in prima e seconda serata (Zodiacov, G-Class, Allstarteam e X-Tend), agli amici dell’estate in trentino a San Valentino, ai miei contatti internet, ai colleghi dj, ai tanti amici e alle amiche che affollano le mie serate in disco ballando in pista al ritmo della mia musica e non perdono occasione per ripetere con me quella strana frase, “la gente è strana…prima si odia e poi si ama”. Ai miei fedeli redattori che ora mi seguiranno nella nuova avventura su Crastulo.
Mi scusino quelli con cui sono stato irascibile, presuntuoso, indisponente, è accaduto sicuramente, ma detengo tutti i vizi dell’umanità e non me ne vergogno né li nascondo, nella speranza sempre di limitarli, perché eliminarli penso sia impossibile.
Buon anno, perché no?, ai gelosi, ai detrattori, a quelli che non perdono occasione per venirti contro. Anche questi fanno parte del gioco, mai dimenticarlo.
Così come voglio ritagliare un pensiero per chi realmente soffre, per quanti ci hanno lasciato e le loro famiglie e amicizie strette, soprattutto i giovani, in particolare Paolo, Chiara e Gianfranco, per tutti quelli che non possono avere un’occasione per sorridere e pensare positivo come noi.

Grazie a voi per quest’anno, per ogni mese, ogni giorno, ogni ora, ogni minuto, ogni secondo, ogni istante in cui mi avete regolato la gioia di vivere e di fare quello che amo fare, che fosse l’allenatore, il dj, il giornalista o semplicemente l’amico.
Grazie perché “nessun uomo è un’isola” e senza di voi non potrei vivere.

Tra poco si parte, destinazione San Teodoro, dove stasera mi aspetta un ultimo dell’anno in consolle al Buddha del Mar.

Mi auguro e vi auguro un anno splendido, proficuo, ricco di momenti felici, che ci lasci qualcosa, che ci faccia crescere soprattutto dentro, maturare, arricchire. Ci apra la mente e il cuore, ci faccia incontrare persone ed occasioni costruttive. Un anno che ci lasci più consapevolezza, che ci inviti a porci tante domande e ricercare tante risposte, che ci renda più disponibili con il prossimo, meno egoisti, meno presi dalle nostre cose e dalle stupidaggini ma più alla ricerca del vero senso della vita, dell’importanza e del peso da dare ad ogni cosa e persona che incontriamo, a ogni sorriso che regaliamo, a ogni gesto positivo che offriamo, fosse anche per un minuto, del perché viviamo e del come vivere questo grandissimo dono che è la nostra vita.