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Street art Sardinia, contro la dispersione scolastica

Cagliari, scuola De Sanctis Deledda. Una bella mattinata per chiudere Street Art Sardinia, progetto contro la dispersione scolastica, organizzato da Elet eventi e con la collaborazione di Radio Sintony!

Cosa ho sentito? tanta energia e belle idee in movimento. Un progetto che spero possa proseguire per dare la possibilità a tanti ragazzi di sentire la scuola come un posto diverso rispetto a come è concepito oggi, per amarla e avvicinarsi.

La dispersione colpisce in Sardegna uno studente su tre, prima ancora delle superiori.

Sabato mattina abbiamo parlato di progetti, arte, graffiti, rap, writing e moda. C’erano gli artisti che hanno fatto da docenti attraverso le diverse arti: Marco Leschio per il rap, Conan e Retro per le arti visive, il writing.

C’erano poi gli studenti dei vari laboratori. Hanno partecipato i ragazzi della classe primaria 4 A dell’Istituto comprensivo Giusy Devinu di via Meilogu, accompagnati dall’insegnante Silvia Erriu, la primaria 5A dell’Istituto comprensivo “Giusy Devinu” di via Meilogu, insieme all’insegnante Carla Fontana. Per la secondaria di I^ grado, le classi 2A e 2C della Spano di via Falzarego, insieme all’insegnante Barbara Pani.

Per la secondaria di II^ grado sul palco gli studenti dei laboratori dell’Istituto di Istruzione Superiore De Sanctis-Deledda del via Sulcis insieme alla professoressa Laura Bifulco, coordinatrice dell’alternanza scuola e lavoro per l’istituto.

Ragazzi e docenti “in azione”, che hanno chiuso così questa edizione di Street Art Sardinia, finanziato dalla Fondazione Banco di Sardegna, con il contributo della Presidenza del Consiglio della Regione Sardegna e del Comune di Cagliari.

Una bella mattinata!

Grazie a tutti per la partecipazione!

Note di notte (i post serata da Dj)

Note di notte.

Un sabato come tanti, da ventun anni a questa parte, da Dj.

Serata di febbraio, i locali aperti sono mille, la gente si divide, non è mai facile di questi tempi. Negli anni i discotecari si son ridotti e vedere questo declino un po’ dispiace, specie quando hai vissuto i tempi d’oro.

Linea Notturna. Porto è già andato via, che domani lavora. Gianmarco, gran professionista, mi consegna come sempre la pista piena. Tocca a me entrare alle 3 e mezza e tirare fino alle 5 e mezza. Sembra facile ma è un altro momento importante di ogni djset, anche perché dovrai tenere la gente incollata in pista fino a tardi. Non si prevede possibilità di sbagliare dischi, oggi è così se vuoi restare nell’onda o sopravvivere. Io provo sempre a cambiare selezione, rischio compreso.

Alla fine teniamo botta e di brutto. Cinque e mezzo c’è ancora gente. Jamming di Bob Marley, Gente che spera di JAx e Reverendo e ancora Bob Marley. Poi Tiromancino a sfumare.

Saluto Ale e Ale, i due pr che sono rimasti, e scherzo con Simone, il tecnico.

Mi aspetta la ripida scalinata di via Pola che a quest’ora è una scalata alpina. Auto di fronte al Massimo, direzione bar. Mi ferma la volante, ma è tutto ok. Mi arrivano nel mezzo messaggi di un’amica. Normale controllo, anche loro assonnati e sperano di chiudere il turno, saluto e me ne vado.

Un bar, il solito, ma prima a cercare di mettere benzina. La spia è accesa da molto, l’autonomia è di venti chilometri, racconta il cruscotto. Via Campania, Esso. Un ragazzo litiga con venti euro e la macchinetta. Mi guarda. “Ma sei Tixi?”. Di vista lo conosco ma oddio il nome. A quest’ora mi vien difficile ricordarmi le persone, anzi a ogni ora. Volti, visi, nomi, in questi anni ne ho collezionato tanti. “Sono il fratello di Michele Atzori!”. Ci credo e ricordo ma associo con difficoltà. “Ti seguo sempre su insta, i viaggi!”. Io sorrido e ringrazio. Ci diamo la mano. Saluta e se ne va. Neanche io riesco a far benzina, accetta solo carte di credito ma il sistema non mi rassicura. Faccio almeno colazione nel vicino bar. Reggaeton in sottofondo. Dico “oddio anche qui”. Il barista si lamenta che le paste (i croissant) sono senza crema, ma il fornitore le ha spacciate “con crema”. Un cappuccino, cornetto alla crema e acqua ambiente, grazie. Vado via alla ricerca del nuovo distributore. Un altro ha le colonnine accese ma il display per pagare spendo. Ne cerco un altro, lo trovo. Lontano. Un sabato finisce così, un’altra storia da raccontare, una serata da mettere nell’albo dei ricordi.

Lunedì dei lunedì

l lunedì dei lunedì.
Volo da Cagliari alle 7, arrivo alle 8, alle 9,10 già al pc. Esci alle 18,20, un’ora di traffico impazzito, quaranta minuti di supermercato e devo ancora comprarmi la marmellata “solo zuccheri della frutta”. La pelle segnala allergie. Ho ancora due o tre orette di lavoro da fare tra testi da redigere, report e musica da ordinare per una serata qui.

Non mi lamento, è la vita che ho scelto. Prendo ogni singola cosa come esperienza e la vivo attimo per attimo. O forse questa vita mi ha ingoiato e nemmeno vedo i colori e i contorni. Forse mi ha rotto i coglioni e bisogna tirare a dadi e ricominciare a sfidarla.

Poi ci sono i ricordi del weekend in Sardegna, delle belle persone incontrate, delle storie ascoltate e il piacere di cambiare sempre prospettiva e non annoiarsi.
C’è più gusto a essere imbruttiti(xi).

Ciao Giulio

In questa sera di inutili idiozie politiche post elettorali siciliote volevo ricordare un collega di circoscrizione mancato anni fa. Stavamo su banchi opposti, io a destra, lui a sinistra. Uno di quelli che per passione politica, attivismo, dialettica e attaccamento faceva paura a tanti politichetti di oggi, selfi e carriera, contenuti e visioni tendenti allo zero.

Giulio Sanna è stata una coscienza critica della sinistra e del nostro consiglio di Sant’Avendrace. Ci siamo visti poco dopo la nostra esperienza politica e ogni volta era un sorriso, una battuta, una chiacchierata breve ma ricca. È nato e ha vissuto come me in periferia, ha conosciuto la gente di periferia, e saperlo volato via mi fa ricordare quanto quella bella stagione di attivismo e di partecipazione disinteressata che legava tante persone di diverse aree politiche sia lontana, lontanissima, da quel che vedo oggi. Uno dei tanti motivi per cui gente come me non potrà mai più fare politica in un partito.

(Grazie Cinzia Kudrjavka Isola per il tuo ricordo)