Partiamo di primissimo mattino, roba da pazzi, due orette nemmeno di sonno. Doccia da record mondiale e il pullman di questo oneday tour ci aspetta sotto l’albergo, alle 6:55. Ho ancora nelle orecchie la musica. Mauri non ha fatto serata come me ma è ko. Io sono una berlina in riserva che però va a mille: potenza della musica. Sfoggio il miglior sorriso all’incontro con la ragazza dell’organizzazione che controlla gli appunti e nomina Nicola Montischi, sorrido e correggo, saliamo e ci accomodiamo in piccionaia su bei sedili in pelle, altro che Arst.

Venti minuti dopo aver attraversato Atene siamo in porto. Ci aspetta un catamarano, una foto ricordo con una coppia vestita con costumi tipici e un divano tutto per noi. Prende il microfono una capocomitiva giapponese che comincia a parlare ininterrottamente facendoci la testa a palla. Nella sala oltre al bar con prezzi da omicidio, ci sono un negozio di gioielli e uno di borse, presi d’assalto dai giapponesi!

Si fa colazione, il sole colpisce senza pietà i finestrini e rende luccicante il mare, e soprattutto ci riscalda: finalmente!.

Malgrado tutto, la levataccia, la stanchezza, i frastimi, non possiamo che sorridere e prevedere una giornatona di avventure, nonostante questa giapponese che non smette di parlare.