Fare colazione in compagnia all’estero ti espone all’esame di maturità per come armeggi uova sode, burro, affettati, marmellate.

Purtroppo han beccato quello sbagliato: inanello una serie di gaffe non indifferenti, fuori dal manuale “colazione perfetta” ma chi se ne frega. Loro sorridono, si crea quel clima familiare del momento che risolve tutto. Ah….dimenticavo: nella nostra cucina condivisa oltre a Catherine la tedesca è arrivata una coppia da Vienna. Siamo in quattro, tutti a tavola, lingua preponderante tedesco.

Vorrei strafogarmi ma mi contengo. Intanto bevo mixando sorsi di caffè, spremuta e questo strano frappè di mirtilli. In bocca un gusto variegato, il profumo del mio bagnoschiuma inonda la tavolata. Mi scambio uno sguardo con lei, uno di quelli che vanno oltre la linea sconosciuti che s’incontrano. Lei risponde, mollando il suo Iphone. Piove intanto. Fottutamente.

Secondo giorno. Il telefonino ieri sera ha fatto le bizze, la pioggia ha messo fuori uso la parte bassa del touch screen, ma stamattina tutto ha ripreso a meraviglia. Misteri dell’Iphone che decide quando funzionare o meno. Quindi col cavolo che vi racconto la serata di ieri di Tommy Trash e riprendo da adesso come se non fosse successo nulla (forse è meglio).

Sabato mattina. Mi godo l’attesa della colazione che come sempre sarà un trionfo di cibo tale da saziarmi fino a cena. Ieri un po’ mi avete seguito: dopo aver fatto la mattinata nella città vecchia, la Gamla Stan, un dedalo di stradine e piazzette in cui tutto è curato nei minimi dettagli (ogni ingresso/bar ha il suo giardinetto/vaso/fioriera) finalmente ho trovato il mare.

Ho preso un battello che ha toccato le varie le zone “costiere”con la formula hop on hop off e ho cominciato questo tour che riprenderà oggi visto che il biglietto dura 24 ore. Stoccolma offre davvero una varietà di luoghi e scenari per i quali ci vuole tanto tempo e pazienza. Camminate chilometriche per rubare tutte le sensazioni di una città diversa e ogni tanto fermarsi a pensare e postare qualche foto. Quindi è stata la volta del museo del Vasa, del lungoporto, del parco di divertimenti Tivoli, rientrando sempre in questa direzione il museo degli Abba, Skansdn (dove oggi torno), l’Opera, il palazzo Reale. Ma c’è davvero tanto.

Questa città ha un animo timido e spesso rimane in disparte: sarà vostro compito scoprire tutta la straordinarietà dei suoi silenzi. Malgrado la pioggia (e anche oggi dovrò farci i conti), 19 ore di luce solare al giorno, da maggio a luglio, consentono di stare all’aria aperta fino a tardi, senza neanche accorgersi del tempo che passa. Sperando che lo smartphone mi assista.