Amicizia ai tempi di facebook

Avete voglia di uno dei miei pistolotti sociologici?

Oggi ho fatto un esperimento: ho eliminato alcuni amici da facebook, per vedere cosa accadesse. Ho visto le reazioni e ho capito una cosa: l’amicizia sul social network sta assumendo contorni pericolosi, pareggia o supera per importanza l’amicizia reale.

Le prove: meno auguri a voce e per telefono e anche per e-mail; e tantissimi via social network. Molte delle persone si conoscono di nome, magari si vedono e nemmeno si salutano dal vivo. Quante volte mi accade?

Zuckemberg è stato bravissimo a tirare fuori la parola “amicizia” per confondere le nostre testoline. Ma che amicizia è?

Meno discussioni, meno occhi che si guardano, meno strette di mano, meno abbracci. Tutto spolpato della sua realtà. L’amicizia ha cambiato i connotati diventando qualcosa di asettico e filtrato da uno schermo. Ci si vede con gli amici. I soliti. Non quelli, magari centinaia, che abbiamo su Fb. Non più legame affettivo e leale ma contatto che nasce e muore in poco tempo, si ritrova per uno stato geniale o una discussione interessante, poi finisce là, per una battuta fatta male, uno stato frainteso, un tag sgradito.

I ragazzini stanno crescendo con i social. La loro cultura si forma tra link copia-incolla, notizie lette a casaccio, stati di riflessioni filosofiche campate. Ma loro sono — in parte— un’altra storia. Quello che più fa pensare è la facilità con cui facebook decida i destini delle persone: tramite facebook passano amori, litigi, discussioni, amicizie, antipatie, accordi e disaccordi. Esagera tutto e fa creare film mentali.

 

Scriveva qualcuno che questi tempi di social networking «l’amicizia si sta evolvendo, da relazione a sensazione. Da qualcosa che le persone condividono a qualcosa che ognuno di noi abbraccia per conto suo; nell’isolamento delle nostre caverne elettroniche, armeggiando con i tanti piccoli pezzi di connessione come una bambina solitaria gioca con le bambole». Morale, sempre scriveva qualcuno: «L’immagine del vero amico, un’anima affine rara da trovare e molto amata, è completamente scomparsa dalla nostra cultura».

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