Trentasei ore

Dammi solo un minuto, cantavano i Pooh. Anzi, trentasei ore, le mie dei weekend in Sardegna. 
Per seguire le attività, far commissioni, rivedere mia madre e discutere un po’ di mille cose (litigate comprese), abbracciare amici vecchi e nuovi, fare il dj al Lido in una notte infinita, passare in libreria da Ale Cocco, incontrare Massimo Ciccio, respirare vento, fare un cd per la figlia di una cara amica, incazzarmi per il traffico, un po’ di attività fisica, un tramonto in cui perdermi e star male, rivedere un’amica, Cagliari-Inter e mille altre sorprese e cose che scorrono.
E poi, quando quelle quarantotto ore sembrano oramai una settimana, ripartire con un sorriso infinito. “Come mai, i tuoi occhi ora stanno piangendo. Era un sogno o ci stiamo svegliando?”
Una droga per vivere meglio. Una tirata e poi non pensarci più.

Sardegna mash up. ❤