Un silenzio irreale e poca gente sul volo Alitalia delle sette che unisce Cagliari Elmas con Milano Linate.
Lunedì 28 agosto 2017, l’aria fresca del mattino che profuma d’erba è il benvenuto sulla pista dello scalo milanese quando sgranchisci le tue gambe dopo un’ora abbondante sonnecchiando e svegliandoti giusto per lo snack “secondo quanto previsto nel volo”.
La giacchetta nera comincia a essere preziosa alleata, indispensabile ma precaria, mal si presta ad esser legata in vita, e cade sempre e ogni volta rifai un nodo, poi uno doppio, poi basta.
Pochi volti sorridenti, altri come il mio reduci quasi da un match di boxe ma senza premi particolari se non una platea che ti urla contro, nessun bimbo che urla felice ed eccitato, nessuna famigliola in assetto di rientro dalle ferie. Solo volti grigi.
L’estate, anche se il calendario direbbe altro, è finita. Non per me che andrò ancora a cercarla, ora che tutti se ne dimenticano e cominciano a pensare al resto, al rientro dalle ferie, alla scuole all’università. No, proprio ora viene il bello.
“Ma tu sei pazzo a cercar l’estate in autunno e a rovesciare il corso delle stagioni, pensando pure di trovarla!”
“Hey baby, Miss Cold
Acting so tough
Didn’t know
you had it in you so be hurt at all
You waited too long
You should have hooked me before
I put my raincoat on
Okay, I get it
Okay, I see You
were fronting because you knew you’d find yourself vulnerable around me”