Marina Ripa di Meana, mai troppo amata, mai troppo presa ad esempio. Una vita e una pensiero lontanissimi da me. Eppure nel dolore di un fine vita mi ha insegnato dignità, coraggio e pudore.
Guardo poco la tv ma ho incrociato una delle sue ultime interviste quando, coperta da un velo, raccontava la sua Malattia prospettando gli ultimi giorni senza negarlo e ritirarsi (ho scritto “malattia” perché avendo un padre morto per colpa sua non voglio nemmeno nominarla).
Ha scelto la strada della sedazione palliativa profonda e continuata e ha esortato tutti ad informarsi sulle possibilità di «tornare alla Terra» senza sofferenze. Perché é giusto che ognuno decida come finire i suoi giorni.
Ha avuto il coraggio di prendere una decisione.
Ha ricordato che qualsiasi cosa tu dica e faccia, qualsiasi successo o ricchezza raggiunga, la malattia e la morte ti rimettano alla pari di tutto e tutti e ti rendano uguali e poveri di fronte al destino.
La morte ristabilisce l’ordine delle cose e ci ricorda quanto sia prezioso quello che viviamo oggi.