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Irlanda, tornerò

I viaggi riecheggiano altri viaggi e legami indissolubili di terre e anime, ricordi che superano i tempi e l’età. Atterro a Bergamo, nuvole, pioggia e immenso verde che si perde fino alle prime alture delle Alpi Orobiche.
In cuffia ho “The breaking of the fellowship”, la faccia di chi ha perso battaglie. Un bimbo nel posto dietro il mio mi sorride dall’angolo tra sedile e vetro. Poi mi fa ghirigori al braccio. Io mi volto sorrido, lui si nasconde.
L’autostrada è lunga linea grigia che con dolcezza l’autobus percorre.
Ancora immense melodie, ancora Howard Shore.
Penso allora all’Irlanda, un giorno non lontano, ritornerò ❤️

Riecheggiare di viaggi

I viaggi riecheggiano altri viaggi e legami indissolubili di terre e anime, ricordi che superano i tempi e l’età. Atterro a Bergamo, nuvole, pioggia e immenso verde che si perde fino alle prime alture delle Alpi Orobiche.In cuffia ho The breaking of the fellowship, la faccia di chi ha perso battaglie. Un bimbo nel posto dietro il mio mi sorride dall’angolo tra sedile e vetro. Poi mi fa girigori al braccio. Io mi volto sorrido, lui si nasconde. 

L’autostrada è lunga linea grigia che con dolcezza l’autobus percorre.

Ancora immense melodie, ancora Howard Shore. 

Penso allora all’Irlanda, un giorno non lontano, ritornerò ❤️

Ritorno in hostell

L’hostell è un’esperienza di condivisione fantastica specie se capiti con persone come te che viaggiano con il tuo stesso spirito. Si parla sottovoce, si ha la massima attenzione per i compagni di stanza, per gli oggetti altrui e per la stanza, si convivono storie e provenienze. I primi tempi della mia malattia da viaggio andavo solo in ostello. La paura e la vergogna è scivolata via dal servizio militare e poi dal Cammino di Santiago. Negli ultimi tempi, data la stanchezza con cui arrivo a ogni viaggio (oramai è come un weekend visto che lavoro 7/7 e spesso anche 24/24), ho limitato questa esperienza. Questi giorni, complice anche il mio budget e i costi alti dell’Irlanda, sono tornato alle origini. Sono a Dublino. Mai scelta fu più azzeccata.

Ci sono regole non scritte che permettono a dieci persone di condividere pochi metri quadri e un bagno. Certo, non sempre funziona, qualche maleducato lo trovi (spesso italiani ma anche spagnoli) ma quando tutto fila liscio, sai di aver speso poco e bene.

(Recupero esperienze che dovevo fare vent’anni fa ma non me lo potevo permettere)

Colazione veloce e leggera (si fa per dire)

Veloce e leggera colazione (si fa per dire) e si riparte. Lascio il b&b tra i saluti e ringraziamenti della padrona di casa che, eccezione alla regola che prevedeva le 8, ha cucinato per me alle 7 e un quarto la sontuosa irish breakfast della foto.
Oggi il programma prevede le Cliff of Moher, l’ovest Irlanda, tra scogliere ripide e paesaggi unici, in uno di quei tour che impegnano una giornata. Cork si risveglia con la tranquillità classica di una città non italiana: traffico ordinato, giovani in divisa (camicia bianca e pantalone grigio topo con zaino Jansport che pare essere un Invicta dei tempi nostri) che vanno a scuola e questo strano silenzio rotto solo dai motori delle auto (motori non clacson che qui non si usano).
Tutto scorre con disarmante tranquillità senza le ossessioni e le isterie a cui sono abituato.
In questi attimi di attesa apro il pc e porto avanti lavoro a distanza: è un po’ quel che faccio di solito. Non è mai uno stacco completo, ma la produttività è altissima. Il tempo è tornato quello tipico: nuvole e forse pioggia ma si sta bene e tutte le mie precauzioni si son rivelate errate (tanto per cambiare). Per loro è estate, ovviamente, visto che sfoggiano orgogliosamente magliette e gonne. Per me un po’ meno, ma la felpa ci sta bene, il giubbotto è eccessivo.Tra ieri e oggi ho fatto un po’ di errori tattici sul mio viaggio, classici per chi decide all’ultimo. Rientrerò un po’ prima a causa di un impegno che non posso prorogare, ma mi regalerò un giorno di decompressione in giro per l’Isola.
Ora si parte!

Partenza, estate 3.0 e ringraziamenti

Bagagli in auto, pieno di gasolio, cielo azzurro e 131 davanti. Un modo diverso dal solito per iniziare i miei viaggi.

Ansia e entusiasmo quasi fossi un bambino.
Direzione Alghero, mare, b&b, domattina all’alba il volo per Dublino. E poi Irlanda, fortemente Irlanda.
Inizia ufficialmente la mia estate 3.0, quella delle cosiddette “ferie”.
Non mi sono fermato un attimo e in periodo di crisi e incertezza ho deciso di staccare ora, solo a settembre, quando si respira e si viaggia più facilmente.
Destinazione Irlanda, l’ho detto, dove sono stato anni fa per 6 mesi.
Ritrovo una terra che mi ha dato tanto. Bella gente, paesaggi spettacolari, colori e profumi unici, energia.
E ricomincia un altro diario di viaggio, per chi avrà piacere di seguirmi.

P.s. titoli di coda
Grazie a tutti quelli che han fatto parte della mia estate 2.0: in particolare “quelli di Santa Margherita”, per intenderci. Lo staff da Nonnè e dei campi della Saia. Tutti i vecchi e nuovi amici, chi si è divertito con la nostra animazione e idee.

Un’estate 2.0 bellissima grazie a tanti ma come dico sempre il meglio deve ancora venire!!