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Il gruppo di amici e la macchina per Cuglieri

Sei ragazzi che si conoscono da tanto. Vent’anni, vita normale tra studio, piazzetta e una birra. Una bella storia rimasta qualche settimana nel cassetto. Che oggi riapro, condividendola con voi.
Alessandro Soccol fa Informatica all’Università di Pisa, Alessandro Concas Psicologia all’università di Cagliari, Luca Serra lavora, Alberto Padroni studia Scienze Politiche all’Istituto di studi politici di Parigi, Lorenzo Caria Chimica all’Università di Cagliari, Luca Cadelano Chimica e Tecnologie farmaceutiche.
Assistono al dramma dei roghi nell’isola ma decidono di non stare con le mani in mano. Vedono articoli e foto e le richieste di aiuto di beni di prima necessità .

È il 26 luglio, di prima mattina, di fronte agli ennesimi video postati decidono di muoversi. Controllano la veridicità delle richieste di beni di prima necessità e si organizzano. Destinazione #Cuglieri, uno dei paesi più colpiti, in provincia di Oristano: “Siamo un gruppo attivo, attento a certe tematiche e molto unito, per cui, complice il tempo libero che porta l’estate, è nata l’idea: perché non dare una mano?” mi racconta Alessandro Soccol.
Sapevano che le zone colpite avessero bisogno di aiuto, ma non come fare. Sfidano l’idea di essere pronti a tutto. Si organizzano e partono da Cagliari nel pomeriggio: “Alla nostra scarsa organizzazione ha supplito il supporto di tanti nostri amici con cui abbiamo riempito due macchine che sono diventate 3 perchè troppo piene di cibo, cibo per animali, acqua e vestiti”.

Qualche ora d’auto e iniziano a vedere, all’ingresso del paese, i canadair in lontananza con le ultime fiamme ancora da spegnere. Un paesaggio lunare: cenere, una scala di grigi. L’aria irrespirabile. Alcune aziende sono bruciate. Si domandano: e se fossero le nostre?
Vanno al centro di raccolta dei vigili. Lì una caserma intera, compresi sindaco, polizia, reparti speciali e crocerossine è in fermento, per ammassare viveri, pianificare, sistemare i mezzi. Discutono col sindaco che è determinato a uscire da quell’inferno.
Una goccia in un oceano, forse, ma importante. E quel grazie ricevuto è la ricompensa.

Come aiutare Santu Lussurgiu dopo gli incendi?

Dopo il devastante incendio di questi giorni, Santu Lussurgiu risulta una delle comunità più colpite.

Essere concretamente vicino ai territori è un dovere per noi sardi, magari frequentando le strutture ricettive (bnb e alberghi) quando sarà possibile o scegliendo i prodotti locali. Fare di Santu Lussurgiu una tappa dei propri weekend sarà un gesto di aiuto.

Si può effettuare anche una donazione mediante versamento su c/c intestato a Comune di Santu Lussurgiu, IBAN IT79N0101585610000000022009 specificando la seguente causale “Donazione per emergenza incendi”.
Il Comune specifica che “le risorse serviranno per le opere più urgenti di ripristino della funzionalità di alcuni servizi pubblici e per le necessità più immediate di ricostruzione (viabilità etc.).

“A nome della Comunità di Santu Lussurgiu ringrazio tutti coloro che ci stanno sostenendo, e per le forti attestazioni di affetto che ci danno la forza di pensare, dopo la disperazione, alla ricostruzione del nostro territorio e dare così nuova vita al nostro Montiferru, così ferito e lacerato dalla furia di questo terribile e crudele incendio” ha affermato il sindaco Diego Loi.