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La mia seconda vita da DJ Tixi

Qualche anno fa, prima che la trap e la musica latina italiana facessero irruzione sulla scena, ero a un bivio: continuare a fare il dj classico e adagiarmi o provarne altre strade ri-pensandomi, senza perdere l’anima “pop”.

Quel nuovo scenario musicale mi ha dato consapevolezza, mi ha fatto riflettere sulla bellezza e la profondità della musica che avevo sempre amato e che non andava perduta.

Quel tesoro di esperienze, vinili, cd, viaggi, festival e serate poteva sopravvivere in un mondo dove il prodotto musicale era talmente massificato che fare “altro” rischiava di portarti fuori da tutto?

La mia second life da DJ non era restare fossilizzato o seguire quella ondata, ma fare scelte e agire come un “tramite”.

Mentre molti DJ si precipitavano a suonare le ultime hit, io vedevo opportunità: diventare un ponte tra il pubblico generalista e quei ritmi meno scontati ma non troppo di nicchia. Funky e disco 70 e 80, tribal e organic, genericamente house.

Entrare in un nuovo mondo. Pensare a partire dal tramonto. Ripensare al concetto di djset e dj. Iniziare a studiare musica e cominciare a produrre musica.

C’era un intero universo di musica tra il mainstream e l’underground. Musica che magari non sentivi in radio e nei locali, eppure diffusa in Europa, con i suoi appassionati (veri e potenziali), la sua storia e il suo impatto.

Più persone potevano aver “accesso” a questi suoni, scoprirli ed apprezzarli.

Quando cresci, infatti, certi ritmi e testi possono non risuonare più con la tua esperienza. La trap e il latino italiano non sono miei, non ho nulla che mi leghi con loro.

Da alcuni anni così ho l’opportunità unica di “guidare” le persone per un altro viaggio, offrendo qualcosa che magari non avrebbero ascoltato da soli, ma che avrebbero potuto amare una volta sentito. Ho iniziato a produrre e questo mi rende fiero di poter lasciare qualcosa.

Questo è il vero potere della musica e il privilegio di chi fa il dj ed ha un po’ di esperienza: mai adagiarsi ma muoversi, anche cambiando pelle.

La bellezza della musica è la sua universalità, ma è fondamentale rimanere onesti con se stessi e trovare quei suoni che risuonano con la propria anima e son coerenti al proprio cammino.

Gratitudine di fine estate (da dj)

Gratitudine.

Sì, l’estate non è finita.

Ho due ore di ritardo di volo, biglietti del pullman bruciati e non ho capito bene a che ora arriverò in Spagna.

È stata una stagione musicale potentissima.

Ancora non ci credo ma la metto tra migliori della mia oramai lunga vita da dj. Tantissime serate, eventi, festival e due dischi usciti su Spotify.

Penso alla stranezza della vita come il cuore che provo a fare per questa foto, attirandomi – giustamente – i sorrisi e le ironie di chi mi sta vicino di posto. Ci rinuncio, non riesco a farlo bene.

Questo cuore è come me, imperfetto e incerto, asimmetrico e tutt’altro che memorabile. Il cuore di chi prova a far quadrare le cose e mentre si architetta a cercare una perfezione che non raggiunge mai poi le cose vanno.

Todo se cumple, lo dico spesso.

L’importante è il senso. Significa amore e gratitudine.

Sono arrivate tante belle cose che hanno lenito i dolori delle mancanze.

Grazie a chi c’è stato, ieri come oggi, sotto la

consolle a ballare o in qualche locale ad ascoltare i miei djset, ma anche a chi solamente mi ha supportato con tanto affetto.

A presto! 🫶

Grazie in particolare

Bacàn Club Nautico Chia Palazzo Doglio Sunshine Rey Costa Rei Sardegna Maiori Villasimius Porto Turistico Calasetta Soul Club Saia

DJset, Michela Murgia e tempo che passa

Finisco il mio djset e mi godo le esibizioni degli altri dj e poi ancora degli ospiti.
Carico di adrenalina post prestazione, senza un briciolo di stanchezza nonostante tre giorni in giro, vago per la spiaggia alla ricerca di un punto di gravità permanente. Saluto amiche e amici che non vedevo da anni, curioso tra i volti della gente dall’altra parte della barricata, dopo averli ammirati dalla consolle.
Ringrazio Simonluca, poi Steve Sax e poi Alex the voice. Parlo con Guax di musica dance e Sandrone Murru che mi racconta della sua second life spagnola. E ancora tanti altri amici di consolle che abbraccio, Max, Fabrizio, l’altro Max, Roby, Gianfry. Appare anche Gianni insieme a Vale, poi Garghy e Deca. Sono stanco e non riesco a elencarli tutti.
In consolle sale ora Cristian Marchi. Il sole sta per andar via. Devo a tanti suoi pezzi la mia fortuna da dj. Gli sono grato ancora.
Poi mi allontano, prendo una sedia lasciata vuota, mi metto a guardare il mare. La bandiera è rossa, niente bagni anche perché il vento si è rinfrescato. Poggio lo zaino pieno di roba del viaggio e finisco il mojito.
Ripenso alla vicenda di Michela Murgia che ho appreso con dolore dal giornale, e tutto d’un tratto la leggerezza della musica diventa introspezione e pensiero.
Come si vive sapendo di avere delle grosse possibilità di morire a breve? Quali i pensieri, quali le sensazioni? Ci avete mai pensato? Può accadere a tutti. Forse è per quello che oggi più di ieri e di domani conta godersi solo il presente senza progettare e perdere tempo. Tagliando e sistemando, minimizzando i lamenti e facendo leva sulla volontà personale.

Mi sto aggrappando alla musica e alla scrittura. Lo vedo come atto d’amore verso gli altri. Come l’amore che davvero Ale ha saputo dare fino a quel giorno terribile. Anche la sua parabola aiuta a capire quanto siamo di passaggio e quanto tutto si risolva anche in pochi attimi. A nulla vale prendersela per cose che non resteranno.
La meditazione mi ha insegnato approcci nuovi.
Forse non ho costruito nulla, e se lo pensate avete ragione, ma sono certo di aver provato sempre a vivere come mi piace. Di essermi sbattuto per avere sempre più coerenza tra parole e azioni. E di imparare ad allontanarmi da chi ama mettere i puntini sulle i.
Se siete nel dubbio, non fatevi mai incravattare da un’esistenza che non volete. Mai.

Le mie prossime serate da DJ!

Con la stagione primaverile ricominciano tanti appuntamenti che mi vedranno in consolle. E’ una settimana bellissima e ora ti scrivo qualche data:

Oggi, mercoledì 3 maggio, dalle ore 18,30, nella cornice del Palazzo Doglio a Cagliari, all’Osteria del Forte, cominciamo gli aperitivi del mercoledì. Proporrò una selezione di musica 70/80 rivisitata in chiave moderna.

Giovedì 4 maggio ti aspetto al Sunset del Bacan, dalle 19 circa, per un drink accompagnato dalla selezione musicale organic e melodic house che propongo anche ogni domenica. Il luogo, dove potrai ammirare un tramonto unico in città, è nel porto della Marina di Sant’Elmo, Calata dei Mercedari, a due passi dalla Basilica Bonaria.

Se sei a Milano, poi, ti aspetto con due appuntamenti sempre questo weekend (ebbene sì, ogni tanto viaggio!)

Venerdì 5 maggio nell’accogliente e amichevole Mantra (Quartiere Isola, Metro Garibaldi, Via Jacopo dal Verme 16) dall’aperitivo alla mezzanotte ho preparato una bella selezione house che ripercorrerà anche gli anni 90. Perché passare? E’ un locale che ti dà delle vibes assolutamente positive e rappresenta un perfetto connubio tra Oriente e Messico!
Sabato 6 maggio, per tutto il giorno, sempre a Milano, sarò al Playmore (Metro Moscova), un grande centro sportivo e culturale che si occupa di tantissimi progetti, legato anche alla Fondazione Milan. E’ il terzo anno in cui sono il DJ ufficiale, è un evento imperdibile di sport e musica, che terminerà con una grandissima festa.
Domenica 7 maggio cambiamo ancora luogo e prospettiva e torniamo in Sardegna, in riva al mare: sarò al Sunshine Rey di Costa Rei (Muravera) per una giornata speciale in ricordo dell’amico DJ Ale Massessi che ci ha lasciato un anno fa. Insieme a me tutti i colleghi e amici DJ che hanno conosciuto e collaborato con Ale ma anche alcuni ospiti importanti tra cui il DJ Cristian Marchi.

Ci vediamo in giro, le serate da DJ a luglio e agosto

Ci vediamo in giro, con la musica!

29.7 Bacan (Cagliari)

31.7 Sunshine Rey (Costa Rei)

4.8 Festixi

5.8 Bacan (Cagliari)

6.8 Nora Summer Festival (Pula)

8.8 NOMÀD (Pula)

10.8 Festixi

11.8 Maiori Villasimius (Villasimius)

12.8 Bacàn (Cagliari)

13.8 Bacan (Cagliari)

14.8 Club Nautico Chia (Chia)

15.8 Banksy Cafè (Pula)

16.8 Festixi

17.8 Nomad (Pula)

18.8 Le Terrazze Di Calamosca (Cagliari)

19.8 Bacan (Cagliari)

20.8 Bacan (Cagliari)

21.8 Nomad (Pula)

(In aggiornamento)

Lo strano Grinch DJ per Cagliari sopra un Pick-up luccicante

Lo conoscete il Grinch, quello strano personaggio con la pelle verde e gli occhi cattivi che odiava il Natale e cercava di ucciderlo a tutti i costi?

Se l’avete visto in giro per Cagliari nessun timore: lui è stato chiamato per allietare le feste. Il Natale quando arriva arriva e dobbiamo affrontarlo. Tanto vale godercelo col sorriso sulle labbra. E il Grinch di Cagliari è atipico: è un DJ e si muove a bordo di una luccicante Pick Up americano vecchio stile per dare musica e sorrisi e a tutti dalla sua consolle. Non per guastare la festa, ma per allietarla.

Nato da un’idea della società di produzione di eventi Spazio Kaos, con la mia direzione artistica, accompagnerà la città in luoghi diversi fino alla Befana, dal centro cittadino a piazza Italia a Pirri, passando per Piazza Galilei, Piazza Gramsci, Piazza Costituzione e il Porto.
Un dj set itinerante dall’esagerato impatto energetico, a propulsione esclusivamente umana, spaziando dalla dance al funky, dal pop al rock dalla dance al pop, dalla house al rock fino ai classicissimi di Natale a rotazione.  La colonna sonora perfetta, attraverso la musica, della nostra voglia di stare insieme e goderci Cagliari all’aria aperta.

Ecco il programma e le tappe del pick up:* (la mattina il djset inizia alle 11, il pomeriggio alle 17)

  • Mercoledì’ 22 dalle 17 in Piazza Costituzione
  • Giovedì’ 23.12 dalle 17 piazza Costituzione
  • Venerdì 24.12 la mattina dalle 11 in piazza Italia, la sera dalle 17 in piazza Galilei
  • Sabato 25.12 la mattina dalle 11 vicino al Porto, parcheggi fronte Calata Darsena, la sera dalle 17 in piazza Garibaldi
  • Domenica 26.12  la mattina dalle 11 vicino al Porto, parcheggi fronte Calata Darsena, la sera dalle 17 in piazza Gramsci
  • Lunedì 27 la sera dalle 17 in piazza Costituzione
  • Martedì 28 la sera dalle 17 in piazza Italia
  • Mercoledì 29 la sera dalle 17 in piazza Garibaldi
  • Giovedì 30 la sera dalle 17 in piazza Galilei
  • Venerdì 31 la mattina dalle 11 in piazza Galilei, la sera dalle 17 in piazza Costituzione
  • Sabato 1 gennaio la mattina dalle 11 in piazza Italia, la sera dalle 17 in piazza Galilei
  • Domenica 2 gennaio la mattina dalle 11 vicino al Porto, parcheggi fronte Calata Darsena, la sera dalle 17 in piazza Garibaldi
  • Lunedì 3 gennaio la sera dalle 17 in piazza Gramsci
  • Martedì 4 gennaio la sera dalle 17 in piazza Costituzione
  • Mercoledì 5 gennaio la sera dalle 17 in piazza Italia
  • Giovedì 6 gennaio la sera dalle 17 in piazza Garibaldi

Hola

Ciao Ale Massessi

“Uno che si sporcava sempre le mani”.
Avevo conosciuto Alessio allo Zero, grazie alla comune amicizia con Gianni Casella, oltre dieci anni fa.
Un ragazzo intraprendente, con una gran voglia di fare, oltre alla mia stessa passione: la musica.
Un giorno, un anno fa, mi ha raccontato la sua storia. Ha iniziato a lavorare a 16 anni nel ristorante di famiglia a Porto Corallo, poi si è fatto strada da solo, i primi soldini propri, le estati e le classiche stagioni invernali fuori dall’Isola, fino a lavorare a Madonna di Campiglio.
Non si è mai fermato: dal “semplice” cameriere è diventato imprenditore di un locale bellissimo – il Sunshine Rey – senza perdere la sua anima, il suo legame col Sarrabus e la sua gente, la sua schiettezza. Non si è seduto mai sugli allori. Faceva tutto: cameriere, service, gestore, organizzatore, oltre alla sua professione e passione da DJ.
Negli ultimi anni ci siamo visti e sentiti spesso: mi aveva chiamato come dj nel Carnevale Sarrabbese, a Orangeland e avevamo un bel progetto musicale per l’estate a Castiadas.
Ale era pignolo, incalzante, positivo, trascinatore. Incarnava l’idea del ragazzo che non si arrende, che parte dal paese e arriva a dimostrare che tutto è possibile. Mi chiamava in orari impossibili per illustrarmi le sue idee e le novità ma anche semplicemente per ridere.
Incalzante nella realizzazione delle cose che voleva, non si è mai messo problemi ad andare dritto per la sua strada, a creare connessioni, a farsi voler bene da tanti.
Mi mancheranno le sue chiamate imprevedibili, la sua ospitalità, le cene infinite nel Sarrabus, la sua lungimiranza.
Mi ha insegnato tanto e gli devo tanto.
Ultimo pensiero, forse banale. Perdere la vita così, in un attimo, a 38 anni mi ricorda che siamo di passaggio. E che forse vivere ogni giorno senza aspettare occasioni e tempo, senza perdere energia in inutili cose, è l’unica scelta.

Slurp!, musica house, Sardegna e amore!

Musica house e territorio! Slurp è un progetto condiviso con l’amico Matteo Carta e alcuni colleghi dj (Laddo, Giacomo Busonera, Mr Bizz) per aiutare la Sardegna in questo momento di difficoltà, attraverso il racconto della bellezza del suo territorio.

Djset in location straordinarie (nel video mi vedete in Batteria Boggi, a Nora), che diventano video da far circolare. La musica è un codice universale capace di arrivare ovunque, superare le distanze e gli steccati, di parlare a tutti. Promuovere la Sardegna ma non solo… anche farci sentire meno soli!

Siamo partiti da Pula, chissà dove arriveremo con Slurp!

Ecco il mio video promo!

Mondo della notte, the day after

The day after, anzi il secondo giorno dalla decisione del Governo di chiudere i locali da ballo lascia spazio a ragionamenti meno istintivi e più ponderati. Queste mie parole vogliono essere un contributo propositivo al dibattito, anche per abbassare certi toni registrati in rete.

L’amarezza è tanta, non solo per la chiusura delle disco in sé – che in realtà leggendo bene è un divieto al ballo come motivo dell’assembramento e una disposizione a fare altro come aperitivi e ristorazione con accompagnamento della musica del DJ o dei gruppi dal vivo – quanto l’attacco mirato, violento e ingrato al mondo della notte, come causa di tutti mali nostrani.

Un attacco che si perde, perdonate la ripetizione, nella notte dei tempi. La disco come luogo di perdizione e di crimine, le stragi del sabato notte, i crimini della notte, quando, numeri alla mano, si potrebbero snocciolare mille esempi diversi.

La domanda è: perchè sempre le disco? Perché il mondo della notte? In questi oltre vent’anni da dj e giornalista che ha raccontato questo mondo dalla mezzanotte in poi me la son sempre fatta. Come se le disco non fossero un piccolo specchio del paese. Come se nelle disco ci fossero altre umanità non riconducibili a questo pianeta, magari i nostri figli, parenti, vicini e conoscenti, ma “altre persone, altri mondi misteriosi”. Persone normali che le frequentano e ci lavorano: dallo studente che si paga l’università facendo il camerie al manutentore, dal padre di famiglia che esegue i lavori al service, dalla security agli staff bar insieme a tanti fornitori e collaboratori. Ma non voglio restar qui a dilungarmi su chi abbia più o meno colpe o a riaffermare che gli assembramenti sono ovunque. Basta girare per i social e uscire di casa per vedere che il problema di responsabilità ed educazione sul Covid-19 è collettivo. Ho visto assembramenti e zero controlli in tanti luoghi, adulti e giovani che non avevano cura di stare attenti e distanziati, irridere qualsiasi regola tronfi del proprio essere “a casa loro”. Questo non fa notizia. Ripeto, non sto qui a ribadire chi abbia più o meno colpe e fare il pubblico delatore, pur avendone documentazione, anzi lascio ad altri l’ingrato e infame compito. Le guerre tra categorie sociali ed economiche non mi appartengono.

Forse, scriveva bene Alessandro Lippi su Djmag, la disco è un “capro espiatorio comodo per accontentare morale e ipocrisia paesana“. Cancellerei anche il forse, perché ne ho la certezza. Ma attenti, questa assunzione non esula tanti locali dalla loro colpe. Indifendibili per tanti casi visti che hanno messo in secondo piano chi, e son tanti, hanno provato ad adeguarsi alle regole. Tanti son caduti nel tranello di riaprire senza mettersi il dubbio che una costante e continua violazione delle regole potesse essere accettata e durare a lungo, neanche memori del disprezzo accumulato nel tempo dall’opinione pubblica.

Oggi più di ieri al mondo della notte manca, però, qualcosa di più: la volontà di far parte della società, di essere credibili, di dotarsi di una vera rappresentanza che possa condividere e non subire le decisioni della politica, la credibilità e la voglia di essere categoria seria e presentabile e non un oggetto sconosciuto e misterioso, con i suoi mille vizi e ambiguità.

I professionisti son pochi, chi mette la faccia idem – unico a Cagliari è Nicola Schintu del Room – e quando accadono questi avvenimenti si nota fino in fondo quanto poi ci si riduca solo a sbraitate sui social o silenzi imbarazzati senza nessun passo in avanti utile e senza mai essere presi sul serio da nessuno. Il divertimento invece è un’industria, è un lavoro, è impresa da 4 miliardi di fatturato e centinaia di migliaia di posti di lavoro, non è propriamente un gioco. Questo dovrebbe essere punto di partenza.

Quali idee, allora? Creare una consulta regionale dell’intrattenimento che lavori costantemente con istituzioni e forze dell’ordine e che sia il punto di riferimento. Stilare delle regole e valorizzare il mondo della notte in maniera di diversa, come elemento di aggregazione e risorsa culturale e sociale del territorio, tutelando chi lavora onestamente. La disco può essere un veicolo di messaggi sociali ed educativi importante. Rafforzare l’idea che la musica sia un elemento cultura da difendere e tutelare in tutte le sue forme, e che imprenditori, lavoratori ed artisti non vengano lasciati soli.

Diceva sempre bene sempre Lippi: “la disco oggi è incompatibile con la situazione sanitaria che stiamo vivendo”. Inutile girarci attorno. Il ballo crea assembramento e qualsiasi pensiero si abbia sul virus, qualsiasi sensibilità, è un dato di fatto. Nascondersi sarebbe da falsi e ipocriti. Peggio ancora soffiare sul fuoco, incitare alla disobbedienza, strategia che diventerebbe un boomerang. Se ne son accorti molti clienti che mi hanno scritto. Mi ha stupito che fossero giovani. E noi stessi dj facciamo la differenza e veniamo acclamati in una pista e da un’organizzazione se facciamo ballare o meno la gente. Come risolvere questo dilemma? 

Oggi come oggi, gestire il pubblico è impossibile. Come dire ai clienti “non ballate e distanziatevi”, quando la disco di per sé è questo, ballo, socializzazione, incontro, abbraccio, strusciamento?

Ecco perchè bisogna fare un salto di qualità. Non possiamo con il nostro interesse particolare e momentaneo mettere a rischio neanche lontanamente il futuro, oltre che del paese, dello stesso mondo della notte, specie quando capiamo che ogni errore sarà oggetto di campagne di stampa contro, di giornali affamati di click e poca conoscenza del problema, di opinione pubblica col dente avvelenato.

Bisogna essere oggi un po’ meno attaccati al momento e più lungimiranti. La disco non è più la stessa. La gente, anche quella che ama la disco, non è (sempre) la stessa. L’opinione pubblica non è la stessa. Ogni errore si paga, anche strategico e politico, anche fatto in buona fede.

E’ stata un’occasione perduta, posso dirlo? Per dare un’immagine diversa, per far emergere il bello della categoria. E ci siamo dentro tutti, ci mancherebbe. Nessuno nega che fosse arduo se non impossibile vincere questa battaglia in un campo fangoso con le regole – impossibili e assurde – come il distanziamento arrivato fino ai due metri. Siamo seri, come era possibile rispettarle? Forse si doveva restare chiusi con indennizzo, forse sarebbe stata miglior strategia, che andare in pasto ai leoni.

La disco deve darsi una mossa e cambiare passo. Non si può più vivere a metà pensando di trovare escamotage o soluzioni miracolose. Questo “apri e chiudi” continuo sarà la colonna sonora dei prossimi mesi, sempre più incerti, di un Paese dove cultura e istruzione sono ugualmente ferme, dove la sanità è ancora nel caos e spesso fare una visita specialistica comporta tante attese. Un paese che, volenti o nolenti, ha sofferto e in cui tanti hanno paura. Neanche questo si può dimenticare. E noi dovremo adeguarci a questo strano e nuovo ritmo, una occasione di svolta.

P.s. Un pensiero particolare va a tutti i lavoratori del mondo della notte che oggi sono in difficoltà.

Amore e musica

Ho sempre pensato che la musica, oltre ad essere cultura, resti prima di tutto una forma di amore. Un modo con cui lo si condivide e trasmette alle persone, fosse anche una sola che ti ascolta e per cui susciti un’emozione.
Ed è quello a cui punto quando accendo una consolle e faccio il DJ, prima ancora del farmi vedere o guadagnare soldi e “successo” (!). Trasmettere amore, appassionato e indistinto. Superare le distanze e le differenze.

Come diceva Leo Buscaglia «Condividere non significa tenere il bilancio di chi fa questo o quello, di chi fa più di un altro. Vi sono momenti in cui dobbiamo dare di più di quanto riceviamo, ma ve ne saranno altri in cui avremo bisogno di ricevere più di quanto saremo in condizione di donare».

Rivedi il live di oggi https://www.facebook.com/1053825293/videos/10220024642100391/?d=n