Tutto è nato circa un mesetto fa. Un’amica, Francesca Spada, che conoscevo ai tempi delle mie prime frequentazioni a Radio Sintony (primi anni del 2000) ha condiviso una foto: raccolta doni per i bimbi del Microcitemico da consegnare la mattina di Natale.
L’ho chiamata, chiesto informazioni (lei mi ha domandato: ma ce la fai a svegliarti presto dopo il 24?) e da quel momento in poi, un po’ del mio Natale è cambiato: è iniziato un countdown fino alla data fatidica, ieri!
Perché non cambiare il mio modo di festeggiare il 25? Mi sono chiesto. Perché non spendere una mattinata sonnolenta in maniera migliore? E così ho creato l’evento su facebook, l’ho condiviso, l’ho alimentato ogni tanto ricordando agli amici quanto stavamo facendo.
La risposta della rete è stata davvero enorme: perfino il Cagliari calcio ci ha aiutato!
E così, Francesca e il piccolo gruppo di volontari (non fanno parte di nessuna associazione), si sono adoperati per raccogliere questo mese i regali andando a ritirarli di casa in casa. Un grande lavoro il loro, culminato poi nella mattinata di ieri.
Io arrivavo da una serata in disco, due ore scarse di sonno. Abbiamo cominciato al Microcitemico, per poi spostarci al Brotzu e al Policlinico. Abbiamo incontrato piccoli pazienti, genitori al loro capezzale, anime (medici e infermieri) che lavorano e sorridono nonostante tutto, un personale imbarazzo colossale nel portare (male) un abito bianco e rosso con una barba spelacchiata, reparti semivuoti (un buon segno…) e odore di clinica.
In fondo credo sia bello stancarsi per gli altri, regalare sorrisi malgrado fuori piova…. e alla fine, con un raffreddore che non ti dico, un naso che colava, sudaticcio e sporco, tutto te stesso da lavare, ritrovarsi in un parcheggio da soli a scrivere questo pensiero con quel filo di energia che nessun pranzo da fotografare nessun regalo di ultima generazione da sfoggiare nessun’altra cosa che potrebbe sembrare agli occhi della massa “figa” ti potrebbe mai dare.
“Bisogna essere una stella che brilla anche quando non c’è più” e cercare di stare al tempo col proprio cuore, senza aspettare, senza restare immersi nella stupidità e nell’indifferenza che ci circonda.
Grazie Franceskina Spada e tutto il gruppo di babbe e babbi Natale.
Grazie a chi di voi ha dato qualcosa.
E se qualcuno, alla fine della giostra, chiedesse se ne è valsa la pena risponderei come sempre: Ne è valsa la pena!
Grazie Franceskina Spada e tutto il gruppo di babbe e babbi Natale.
Grazie a chi di voi ha dato qualcosa.
E se qualcuno, alla fine della giostra, chiedesse se ne è valsa la pena risponderei come sempre: Ne è valsa la pena!