Quando ho cominciato a fare questo mestiere, era più o meno il 96, potevo scegliere: giornalista o addetto stampa. Scrivevo un articolo, lo mandavo, avevo un compenso regolare. Stop. Poi ho cominciato a proporre ai clienti e ai primi politici anche l’uso di un sito web. Mi guardavano strano. Pensate poi quando ho detto “usiamo facebook?” e ho cominciato con le squadre di calcio a 5 e poi con le piccole attività e gli eventi. Qualcuno mi ha trattato da pischello (e lo fa ancora!). Promuovere sui social è roba da bimbi… pensavano!

Oggi prendo un lavoro di comunicazione e devo essere nell’ordine: addetto stampa, social media manager, blogger, fotografo, videomaker, motivatore di te stesso, esperto di contabilità, psicologo, segretario, grafico, esperto di marketing. recuperatore di crediti. I confini sono indefiniti e non ditemi che “bisogna delegare” perché é ovvio che avere una squadra di professionisti per ogni settore è meglio, ma il mitico “budget” è quello ched’é.

Però dai, ci lamentiamo spesso ma sappiamo che questa disgraziata multidisciplinarietà in fondo è una ficata anche se continueranno a chiederti “che lavoro fai?” e ti guarderanno in cagnesco non percependo mai fino in fondo cosa fai e quanto tempo fai risparmiare.

Non ti senti mai arrivato e hai sempre voglia di sapere e fare. Unica certezza: sapere di non sapere mai abbastanza.😚