Guardando la rubrica dei ricordi di facebook mi accorgo di quante persone abbia perso nel 2016. Chi mi ha illuso, chi è sparito, chi mi ha proprio fregato, chi non sono stato bravo io a coltivare. 
Se ci pensate oramai la velocità con cui le persone entrano ed escono dalle nostre vite è preoccupante. In realtà non ci sono motivi. Spesso la gente ama “provare” gli altri come fossero oggetti a noleggio e ama aspettarsi un altro sè, fatto a propria misura e somiglianza: se lo trova interessante le tiene, altrimenti cambia. “Tutto normale” diranno i tanti cinici, “succede” confermeranno quelli che han capito tutto, per me no. Anzi. 
Buon fine anno a quelli che restano. A quelli che superano il tempo e le stagioni. A quelli che ci sono nonostante tutto. A quelli che ti sopportano e apprezzano i tuoi lati negativi (perché ad amare le qualità son bravi tutti). A quelli che non ti vogliono come dicono loro ma amano la specialità che tu rappresenti. Di pensiero, di vita, di azione. A quelli di lungo corso che non invecchiano ma migliorano e a quelli che sono appena entrati nel tuo giro. A chi c’è sempre stato e a chi ci sarà. 

Buona vita a chi, dopo averti provato e magari illuso, dopo esser stato accolto dalla porta principale, esce dalla porta secondaria quasi di soppiatto. A quelli che entrano ed escono dalla porta girevole, che nemmeno te li ricordi. 

Buona vita a te che magari domani sarai parte della mia vita o chissà la vita mia stesso.