Domenica sera, viale Bonaria. Aspetto il verde a un semaforo.
Bussa al finestrino un filippino credo. Gli dico “guarda, grazie non prendo nulla”. Insiste, sfoggia un sorriso brillante, vuol parlare, io apro e mi dice “come va amico?” “Bene, malgrado tutto, tu?”. E lui “la crisi…”. Io ripeto “eh già la crisi, la sento anche io”. Lo guardo negli occhi.
Poi mi fermo un attimo. Qualche secondo di silenzio: mi sento uno sciocco a parlare di crisi da dentro una macchina calda a uno che vende un po’ di oggetti al freddo di una domenica sera.
“Io non posso sapere cos’è la crisi” dico, rimangiandomi quella stupida frase. E mi vergogno un po’ di essermi lamentato, ripenso a quante volte lo faccio, dimenticandomi tanti piccoli cristi come questo uomo che bussano al mio finestrino della mia vita con un sorriso gratis e qualche parola e io indifferente aspetto il verde del semaforo per correre via.