Scoo scoo scooteroni, cantano Guè Pequeno e Marra. L’ho cantata, come un fesso, lo ammetto.
L’emozione era tanta da farmi sentire un bimbo che riceve un regalo da Babbo Natale. Molto meno, però anche se è una piccola svolta: è arrivato il mio scooter dalla Sardegna. Sono andato ieri a ritirarlo alla SDA di Vimodrone, comune dell’hinterland milanese.
Non è stato complicato: un amico lo ha portato al deposito di viale Elmas, ho prenotato la gabbia, che poi sarebbe la struttura entro la quale il mezzo viene assicurato per il trasporto e in due giorni è arrivato a destinazione.
Gli spauracchi della riconsegna sono per fortuna andati via non appena, girando la chiave, la levetta del carburante ha dato segni di vita: 1/3 di serbatoio, nessun timore. Lui, il mio Suzuki 125, impolverato ma in forma.
Saluto gli addetti, casco allacciato, pieno al primo distributore e marcia verso Milano, in un pomeriggio afoso e in camicia.
Che poi è strano divincolarsi nell’intreccio di strade attorno alla grande città, devi avere un’attenzione non indifferente per evitare di finire in autostrada. Ricordo avventure entrando e uscendo dai caselli. Per fortuna la strada è facile, Vimodrone, Crescenzago, Cimiano, viale di Leoncavallo, qualche errore e poi Stazione Centrale.
Lo scooter è una bordata di libertà ma il traffico milanese non scherza: veloce, imbruttito e complicato. Nessuna pietà se non sei sveglio. Ci sono tante opzioni di cui tenere conto, oltre alla reattività del milanese che non rispetta e non aspetta. I tram, gli incroci, gli innesti, le preferenziali, dove, strano ma vero, gli scooter e le moto possono circolare. Così come nelle Aree a traffico limitato: lo scooter ancora può entrarci anche se si dibatte di una tassa. Speriamo mai.
Qui corrono tutti, ci vuole davvero attenzione. Ma avere lo scooter è un piccolo passo per godersi ancora più questa esperienza!