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Scoo scoo scooteroni!

Scoo scoo scooteroni, cantano Guè Pequeno e Marra. L’ho cantata, come un fesso, lo ammetto.

L’emozione era tanta da farmi sentire un bimbo che riceve un regalo da Babbo Natale. Molto meno, però anche se è una piccola svolta: è arrivato il mio scooter dalla Sardegna. Sono andato ieri a ritirarlo alla SDA di Vimodrone, comune dell’hinterland milanese.

Non è stato complicato: un amico lo ha portato al deposito di viale Elmas, ho prenotato la gabbia, che poi sarebbe la struttura entro la quale il mezzo viene assicurato per il trasporto e in due giorni è arrivato a destinazione.
Gli spauracchi della riconsegna sono per fortuna andati via non appena, girando la chiave, la levetta del carburante ha dato segni di vita: 1/3 di serbatoio, nessun timore. Lui, il mio Suzuki 125, impolverato ma in forma.

Saluto gli addetti, casco allacciato, pieno al primo distributore e marcia verso Milano, in un pomeriggio afoso e in camicia.
Che poi è strano divincolarsi nell’intreccio di strade attorno alla grande città, devi avere un’attenzione non indifferente per evitare di finire in autostrada. Ricordo avventure entrando e uscendo dai caselli. Per fortuna la strada è facile, Vimodrone, Crescenzago, Cimiano, viale di Leoncavallo, qualche errore e poi Stazione Centrale.
Lo scooter è una bordata di libertà ma il traffico milanese non scherza: veloce, imbruttito e complicato. Nessuna pietà se non sei sveglio. Ci sono tante opzioni di cui tenere conto, oltre alla reattività del milanese che non rispetta e non aspetta. I tram, gli incroci, gli innesti, le preferenziali, dove, strano ma vero, gli scooter e le moto possono circolare. Così come nelle Aree a traffico limitato: lo scooter ancora può entrarci anche se si dibatte di una tassa. Speriamo mai.

Qui corrono tutti, ci vuole davvero attenzione. Ma avere lo scooter è un piccolo passo per godersi ancora più questa esperienza!

La candela dello scooter

Angolo #tixilifeEccomi, con la mia brutta faccia, modello reduce, dopo otto ore di facoltà, un test, esercizi di logica (non vedevo numeri dall’esame di statistica del 2004), palestra e lavoro, malgrado lo scooter non parta (candela?) e tanto ancora da fare, problemi da risolvere, mail e testi, cervello che deve stare sul pezzo. Eccomi ancora, mi siedo a tavola e penso che posso cadere e perdere tutto, che non abbia paracadute o scialuppe, ma non importa, il viso lascia la serietà e la stanchezza, parte un sorriso senza senso davanti a una tv accesa e una cena fredda, pensando a una bella giornata, a una serata primaverile e alle sfide di domani. 

Ho portato a casa un punticino, muovo la classifica. Sono una provinciale che prova a stare in zona Uefa, ma mi accontento di una sana salvezza.

Che la forza sia con noi, sempre. 💪
(Dove sta la candela?)