Lo scorrere sulle nostre pagine di foto o video imbarazzanti e simpatici (perché una risata te la fai, e ti diverti) con migliaia di mi piace e visualizzazioni ti fa capire il meccanismo del ‘mi piace’ e del ‘successo’ in rete.
È un mercato del nulla, passeggero e inutile.
Non a caso, quando questo successo prova a tradursi dal vivo, si scontra con la realtà e evidenzia la mancanza di talento e di spessore.
Lo stesso può dirsi per le aziende e i prodotti: non basta il mi piace se poi questo non viene tradotto in acquisti (from social to sale) ovvero lead.
Pochi, nel variegato mercato, davvero pochi emergono perché sono bravi davvero e il web è stato un buon trampolino. Oppure sono stati bravi nelle strategie, e capiscono che fb più che un mercato è una piazza per conversazioni e contatti.
Invece, tanti danno un’esagerata importanza a visualizzazioni e mi piace.
Insomma, essere campioni in rete alla lunga non serve a nulla, anche se molti ci credono ancora. Avere caterve di like serve tanto quanto. Ma basta vedere quanti “fenomeni”, tormentoni e “video che fanno commuovere il web” si perdono nel nulla, per capire il gioco inutile del like.