L’hostell è un’esperienza di condivisione fantastica specie se capiti con persone come te che viaggiano con il tuo stesso spirito. Si parla sottovoce, si ha la massima attenzione per i compagni di stanza, per gli oggetti altrui e per la stanza, si convivono storie e provenienze. I primi tempi della mia malattia da viaggio andavo solo in ostello. La paura e la vergogna è scivolata via dal servizio militare e poi dal Cammino di Santiago. Negli ultimi tempi, data la stanchezza con cui arrivo a ogni viaggio (oramai è come un weekend visto che lavoro 7/7 e spesso anche 24/24), ho limitato questa esperienza. Questi giorni, complice anche il mio budget e i costi alti dell’Irlanda, sono tornato alle origini. Sono a Dublino.
Mai scelta fu più azzeccata.Ci sono regole non scritte che permettono a dieci persone di condividere pochi metri quadri e un bagno. Certo, non sempre funziona, qualche maleducato lo trovi (spesso italiani ma anche spagnoli) ma quando tutto fila liscio, sai di aver speso poco e bene.
(Recupero esperienze che dovevo fare vent’anni fa ma non me lo potevo permettere)