Open, Cube. Te lo ricordi?
Chiude anzi cambia destinazione uno dei templi storici della notte, una discoteca nata e vissuta per essere (solo) discoteca, come si faceva fino agli anni 90 e ai primi Duemila, con un impianto potentissimo, una consolle in evidenza dove la figura del DJ era centrale, la cubista, gli interni luccicanti e tanta pista a disposizione.
Charlie Team, Tuttiigusti, Bulla&Saba, le feste erasmus, i freedrink di Gianni Boy, il Ready, il Todos in Delirio, i Dauri, eccetera quante sigle di organizzazioni, dj, generazioni di persone sono transitate per l’Open?
Altri tempi e riflessioni.
Che stiamo invecchiando (ed é brutto) e che quel bel mondo di serate, gente, organizzazioni, allegria e musica è proprio finito e oggi camminiamo tra le macerie di un mondo della notte ben diverso, meno affascinante e originale.
Solo questione d’età? No. Chi ha vissuto “quella notte” ha ancora energia e creatività da spendere e sente che é stata un’epoca bellissima.
Non è un caso che oggi passi tanta musica commerciale degli anni 90/2000 e che tutti rincorrano quel tempo.
Insomma, puoi pensarla in mille modi, dire che siamo vecchi rincoglioniti e non apprezziamo il presente, ma nulla é più come prima e nulla ritornerà e le macerie dell’Open/Cube rappresentano un pezzo della notte cagliaritana che muore per sempre.