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Zaini

Esiste una ricorrenza periodica a cui arrivo ogni due o tre anni: la ricerca del nuovo zaino da viaggio. Per voi sembra cosa semplice, lo so, e dovrebbe esserlo, per me no che con lo zaino ci vivo.

Voi sottovalutate la sua importanza e utilità, io no. Da tanti anni oramai. Ti segue e ti accompagna, ti aiuta e ti sostiene a non dimenticarti nulla.

Prima di trovarlo passo sempre per mille ricerche e acquisti sbagliati, spendendo cifre assurde. Un po’ mi vergogno. Ne sono passati tre prima di capire forse di aver individuato le caratteristiche giuste da cui far partire la ricerca. Intanto ho escluso qualsiasi zaino che, come caratteristica, avesse quello di esser costruito solo per i computer laptor, perchè poi, la capienza sarebbe stata ridotta. Meglio uno zaino casual e sportivo, leggero e affidabile, pensato per portar capi d’abbigliamento.

Oggi Eastpack e North face sono le marche al top per gli zaini da viaggio. Li ho provati. Eastpack manca di tasche laterali, è semplice e leggero ma troppo elementare. North face resta spostato troppo sull’escursione e si dimostra più pesante degli altri, complice lo schienale rigiro e le dimensioni grandi.

Alla fine, quali le caratteristiche giuste? grandezza media, per accompagnare la mia figura minuta, tasche laterali per le bottiglie, capienza interna accettabile, divisori e altre tasche interna e poi, un classico, nessuna scritta troppo evidente.

E’ arrivato quasi per caso un semplice Adidas EQT, non troppo economico però. Settanta euro di soddisfazione per poi caricarlo ventiquattr’ore dopo nel mio viaggio aereo Cagliari-Linate

Un buon zaino è anche quello che ti distoglie dell’idea di portare un trolley. E così, le mie ultime peregrinazioni sono state tutte col solo zaino. Un’idea di libertà e leggerezza che non sentivo da tempo. Il trolley, per quanto utile, è un ingombro.

Ora lo sto preparando per domani. Come fosse un figlio, ordino gli oggetti al suo interno: cancelleria, cavi, accessori, libri, una maglietta di ricambio, l’occorrente per lavarmi, le batterie. Sembra che debba fare un gran viaggio, ma sarà giusto un’ora di volo.

Allo zaino che ho tra le mani, neoarrivato in casa Tixi, parlo come se fosse una persona: “Caro amico di tanti futuri viaggi, che conterrai sogni e oggetti preziosi, idee e segreti, che sarai sulle mie spalle, che passerai aeroporti e stazioni, ho una sola richiesta da farti: portami con te ovunque e non tradirmi! Io ti terrò stretto e ti sarò sempre vicino”

Dietro le quinte

In ogni uscita c’è un lavoro dietro le quinte che pochi o nessuno nota. C’è passione e preparazione, c’è tempo e soldi investiti (pensate alle attrezzature o ai corsi).
Oramai chi fa un’attività artistica o di intelletto non solo effettua una prestazione ma gestisce anche il dietro le quinte quasi invisibile: cerca, tratta, comunica, coordina, organizza, dialoga, risolve problemi, recupera crediti.
Dietro una serata da dj c’è la preparazione dei pezzi, la ricerca, l’acquisto, l’allenamento della tecnica.
Dietro una trasmissione radio in diretta ci sono i testi, la scelta dei brani, l’organizzazione delle telefonate, le notizie in extremis.
Poi ci sono i contrattempi, gli errori, i ritardi, le umane debolezze.
Spesso si vede solo il risultato e non si pensa al come tutto quello accade prima, a come si arrivi a quel risultato, a quali costi e sacrifici.
Ecco perché da tempo penso che non si può fare sempre tutto e non si può fare sempre a qualsiasi prezzo. Ecco perché certi NO ti salvano la vita e la salute.