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Merano, diario di un Capodanno

Quando vai a cercare sul web notizie su Merano ti colpisce subito il payoff della vacanza che ruota sulla parola SLOW da cui ruota l’esperienza di questa bella località di montagna.
Curiosamente, allora cerchi di capire e in questi due giorni veloci, che saranno quattro, senza vergogna per non appartenere all’esercito degli sciatori, capisci che l’Alto Adige ti può riservare belle sorprese.
Qui venni da bambino, estate 1985, ero dalle parti di Vipiteno e Colle Isarco. Ritornarci da grande è sempre una piccola emozione.

Merano, vacanza slow, che cozza con la mia vita iperattiva milanese, fatta di cellulari, portatili, progetti da seguire, serate da dj, idee da realizzare e persone nuove che puntualmente entrano nella mia vita.
Poi arriva lui, il fine anno lento, come la neve che è caduta per ore e stamattina mi ha fatto trovare quella felicità quasi adolescenziale.

Merano è rilassante ma organizzata (qui il turismo lo sanno fare, e bene), lontana dai ritmi frenetici che distinguono le mie giornate, lontana dal caos della città, a contatto stretto ed intimo con la natura, in una dimensione nuova, diversa. E paradossalmente, posti come questo ti ricaricano di energie, energie di cui tutti dovremmo aver bisogno. L’energia che solo il silenzio della montagna e della natura sa regalare.

L’aria frizzante, la neve i colori e poi i gusti della forte cucina altoatesina, le birre leggere, le grappe da gustare, le montagne e il silenzio. Oddio il SILENZIO! Come ora che scrivo questo pezzo e provo a riassumervi un po’ di emozioni, quelle vissute oggi, tra una sveglia tranquilla, una sontuosa colazione di affettati, marmellate, yogurt e spremute e poi via, per il centro, proprio mentre iniziava a nevicare.
Ci ha accolto un grande mercatino delizioso ricco di gustose bontà e curiosi manufatti, dove sorseggi il vin brulè e ti riscaldi in braci diffuse, zigzagando davvero tra mille idee regalo e delizie.
Un centro da passeggiare fatto di negozi e portici e case ben curate e ancora le acque termali, esperienza di oggi. Le quindici vasche interne ciascuna con caratteristiche differenti (in alcune possibile ascoltare la musica sott’acqua!) si contrappongono alle dieci vasche esterne alla struttura, paradossalmente – nonostante fosse pieno inverno- ho apprezzato maggiormente l’ambiente esterno.
Un momento di vera G.O.D.U.R.I.A. e penso uno dei migliori centri termali d’Europa. Anche qui, organizzazione, cura dei particoli e cordialità hanno fatto la differenza.

Io sono curioso delle persone, non sono dei luoghi. Loro, gli altoatesini, gentili, riservati e cordiali, caserecci, alla mano ma non troppo espansivi. La mia indole di viaggiatore mi fa superare ogni lontananza anche linguistica. Se prima sarebbe stato un muro, oggi manovro sempre per avvicinarmi e provare a creare ponti.Un sorriso, la cortesia che accompagnano ogni mio gesto e credo che ovunque tu possa essere accolto e che parlare di divisioni, differenze sia sempre un’idiozia.

Domani sarà un altro giorno intenso, il 31. Ultimo dell’anno, ricco di eventi e di cose da fare.
Il silenzio cala sulla montagna. La neve luccica nel chiarore della luna che si è fatta largo tra le nuvole. Le vie si svuotano lasciando spazio a ombre luminarie ovunque, specie negli alberi e in lontananza geometrie astrali che sono poi altri paesi e piccoli centri.
La montagna è bellissima. L’ho scoperto da bambino, lo confermo da grande. Pian piano sto conoscendo il Trentino Alto Adige, per le mie estati a San Valentino, un po’ di più a sud dagli amici di TennisVacanze e del Hotel Bucaneve, e ora per questi nuovi inverni in montagna.
Merano sarà un altro posto che ricorderò a lungo!

Le 16 lezioni che ho imparato da tanti di voi nel mio 2017

Le persone e le frequentazioni insegnano tanto. Ho voluto semplicemente riportare alcune delle tantissime lezioni che questo anno mi ha offerto.

1. Nulla è eterno: amicizie, amori, città, collaborazioni, case e idee. Preparati sempre a cambiare e a tenere le borse pronte.

2. Vivi il presente, non aver fretta di anticipare i tempi. Tutto arriverà se saprai aspettare.

3. Spesso impariamo dalle persone che meno ci piacciono e dalle cose che disprezziamo.

4. Ogni passione va seguita con amore, coraggio e soprattutto perseveranza. Amo viaggiare, scrivere e fare il dj. Nessuno mi toglierà nulla di questo.

5. I risultati sono frutto del duro lavoro quotidiano, nessuna corsia preferenziale. Quella è gassosa.

6. Non puoi essere simpatico a tutti e tutti avranno sempre qualcosa da rimproverarti (soprattutto i tuoi amici e detrattori). Verrai ferito e colpito anche da chi non ti aspetti, anche senza ragioni, troverai supporto da chi pensavi magari fosse nemico.

7. Non giudicare, cerca sempre di capire. Ti giudicheranno sempre per ogni cosa, rideranno dei tuoi errori, tu vai avanti.

8. Dai un prezzo alto a te stesso e a quel chi fai, ma senza chiuderti alle opportunità.

9. La vita è composta da mille piccole vite. Vivrai e morirai mille altre volte. Ricomincerai da zero altrettante.

10. La parola è un’arma importante, usala con attenzione.

11. La libertà senza regole e limiti è una schifezza.

12. Lascia tracce di cuore ovunque ma non dimenticarti mai chi sei e da dove sei venuto. L’umiltà ti porta lontano.

13. Ringrazia per le cose belle che ti accadono (sono più di quanto pensi) e per le persone che hanno fatto qualcosa per te.

14. Trova una lezione in ogni situazione

15. Spesso abbandonare e perdere è rinascere.

16. Afferma con coraggio ed educazione le tue idee, ma senza paura. Esporsi è un rischio, ti disprezzeranno sempre perché é più facile stare al sicuro.

Benvenuti nel 2017 della comunicazione

Live, mobile, creatività e cura dei clienti: saranno questi i trend del 2017?

La comunicazione è un mondo fluido, difficile da prevedere in anticipo e in costante evoluzione. Provo insieme a voi a immaginarmi le tendenze del nuovo anno nella giungla della comunicazione.

Ragioneremo con il mobile. Il 2016 ha definito la vittoria dello smartphone nella connessione in rete. Questo implica che dobbiamo produrre contenuti ottimizzati per il telefono, con facilità di utilizzo e fruibilità massima. Forse perderemo di qualità, ma acquisiremo praticità nel veicolare le nostre idee.

Le dirette, anche se qualcuno continua a storcere il naso, faranno la differenza. Ma, in generale, i contenuti live, freschi, originali e reali, anche con il rischio che siano meno impeccabili dei video pre-confezionati.

La comunicazione è diventata orizzontale e sempre più persone (vip o meno) scelgono la diretta per raccontarsi, trasmettere esperienze, condividere idee o semplici riflessioni. Io sono tra questi oramai da circa un anno, da quando Facebook mi ha dato questa opportunità. Condivido riflessioni, interviste a persone, incontri, esperienze di viaggio o semplici situazioni di vita quotidiana.

La creatività farà ancora la differenza. Staccarsi dalle categorie, crearne nuove, abbattere le frasi fatte e le uscite di circostanza, ideare nuovi metodi e strategie, renderà i contenuti vincenti. Urlare come Tarzan serve a poco.

I consumatori ascolteranno solo chi sa fare davvero content marketing.  In un’arena sempre più affollata, vince chi sa distinguersi, non chi acquisisce numeri e basta. Pensare che una pagina ricca di like ma fondamentalmente poco partecipata sia la strategia vincente è un errore da penna rossa.

A questo si aggiunge la necessità di una cura massima del cliente e del pubblico. Quindi non sarà più una comunicazione verticale, come ricordavo con le dirette, ma una comunicazione attiva che coinvolga, partecipi, curi, coccoli, ironizzi (con gusto e cortesia) faccia sognare chi ascolta o guarda o legge.

Commentare, rispondere alle domande, prendere parte alle discussioni, invitare alla discussione: i comunicatori non possono permettersi di emanare freddi messaggi e basta.

“La nostra non è più l’economia dei bisogni. Questa è l’economia dei desideri. Le persone non cercano più il prodotto migliore al prezzo più basso. Cercano l’esperienza, la passione e il servizio. Cercano le persone, il confronto e la precisione di un interlocutore umano, simile a loro, che li accompagni e li rassicuri” ricorda Riccardo Scandellari in questo ottimo articolo.

Resto perplesso sui Bot, programmi che in automatico rispondono agli utenti. E’ vero che miglioreranno i tempi, ma si perderà l’aspetto umano e caldo della comunicazione, quello che fa sempre la differenza, malgrado l’utilizzo di strumenti che filtrano l’immediatezza di un rapporto diretto.

Briciole di 2016, verso il 2017

Bilancio del mio 2016 in una foto: un viaggio attraverso posti, idee, esperienze che mi hanno arricchito. Ho imparato tante lezioni, ho pianto, mi son sentito libero e felice, ho provato amarezza ma anche beatitudine. Ho dato i giusti vaffanculo, ho perso amici, ne ho trovato nuovi. Pensavo di aver trovato l’amore ma era un abbaglio.Del mio 2017 poco so, non ci sono promesse ma duro lavoro e altro da costruire. E’ complicato, toccherà a me scriverlo e magari qualcuno di voi farà parte della storia.

Dico GRAZIE a chi c’è stato, ADDIO a chi è andato via e per chi ci sarà tante buone cose. Io ci sono e ci sarò.

Buoni propositi

Cominciano i buoni propositi ma se guardo indietro un po’ di cammino è stato fatto.Allora ci vuole una lista. Scriviamo così. Cose da tenere e fare l’anno prossimo

– Lavorare su me stesso (faticoso ed entusiasmante)

– liberarsi dal dovere e dal dover giudicare

– Viaggiare ovunque sia possibile e conoscere quante più culture, lingue e idee possibili, contaminandosi l’esistenza

– Studiare e non smettere di imparare

– Scrivere, perchè qualcosa deve restare

– Dedicare più tempo alla musica e alle perone che hanno fiducia in me

– Scaricare i pesi morti: un terzo di oggetti, persone, progetti inutili e convinzioni errate. Riciclare e riorganizzare.

– Coltivare il mio spazio vitale (spazi, persone, passioni)

-Respirare bene (fondamento di vita)