Sabati atipici

Sono quelli tra le feste, che hanno poco di sabato e sembrano serate che in realtà non esistono. Per chi ci avesse fatto caso, ieri era sabato. Il mondo della notte ha deciso di starsene a casa: ancora stanco da capodanno e nella previsione di uscire il giorno.

Chiudo una tranquilla serata in consolle al Peek-a-boo, gigioneggiando sul finale con canzoni da repertorio, ripescando È grossa” di Fish ed Esa. Un sabato notte atipico,  diceva: strade vuote più del solito, tanti locali chiusi, bufera di vento e pioggia e ora la calma.

Pare che le seratone siano domani: Epiphany party, le chiamano.
Classico rientro. Chiacchierate discotecare senza un perché, consolle stipata nel vano bagagli. Luci di un Natale che non c’è già più. Semafori lampeggianti che non hanno voglia di nulla. Cruscotto rosso, 12 gradi, ma il freddo non si sente. Ci fermiamo al Giardino, un bar che sembra quasi sempre aperto. C’è umanità, c’è gente. Come se le persone fossero uscite oggi solo per fare colazione.

Rientro a casa consapevole che forse la mia mente è già in Spagna.

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