riappropriarsiDopo un viaggio mi riapproprio della città, dei suoi riti e dei suoi spazi. Solo di lunedì puoi farlo veramente. Seduto su un bus sento il vociare della gente, il calore di un nostro cappuccino, il vento che punge e non ti fa godere questa giornata di sole. E penso già alla prossima meta

Perché viaggiare oramai è la mia vita, e non importa se poi torno sempre quasi non avessi il coraggio. C’è una filosofia dietro. Non voglio fare a meno dell’emozione di prendere e partire, stancarsi e poi tornare. Cambiare latitudine, posto, panorama. Nutrire la mente e gli occhi sempre di nuovi orizzonti, lingue ed emozioni. È difficile da spiegare ma il movimento rende la vita sempre più interessante e questa apparente instabilità di luoghi e tempi è un equilibrio.

Due giorni che sono tornato a casa e me ne sono accorto. Trovano una tomba sotto Is Arenas ma forse era solo uno scherzo. Rubano sulla sanità ma tanto chissenefrega: tutti amighixeddusu. Berlusconi dice di essere come Tortora. Aspetti da due mesi risposte a mail di lavoro, ma è naturale che non si disturbino da queste parti a cliccare sul tasto “rispondi”. Vedi i lavori sulla statale 131 da quando eri piccolo. Baretti chiusi e sta cominciando l’estate. Divieti sul litorale ma le auto passano perché “si è fatto sempre così” mentre i vigili fanno poco o niente. Poi l’imbarazzante gazebo di ricevimento dei croceristi mentre a pochi metri una stazione marittima è chiusa perché è stato sbagliato tutto il progetto e le navi da quelle parti entrano.
Nonostante tutto è un bel lunedì e non bisogna smettere di cercare la bellezza che c’è intorno. Amo la mia terra più delle tante persone che la offendono e parto apposta per innamorarmene sempre di più.

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