Panchine che lascio


panchine
 Era già nell’aria, qualcuno lo sapeva, ma dopo giorni di riflessioni è giusto pure annunciarlo.  Lascio la carica di allenatore della juniores dell’Elmas 01. Purtroppo i mille impegni di lavoro non mi permettono più di seguire, come pensavo, una squadra.Lascio il ruolo nelle mani dell’amico Tiago Leonaldi, giocatore della prima squadra, ma ovviamente – nel caso qualcuno abbia capito male o si imbarcasse nel chiacchiericcio da corriere dello sport – non lascio l’Elmas 01 Mondocrociere con cui grazie a tutti, in particolare all’entusiasmo travolgente del “presidente” Luca Fadda, ho trovato davvero una nuova casa (e vi assicuro mai avrei pensato in poco tempo di trovarla).

A inizio stagione credevo di riuscirci, mi sono buttato in quest’avventura a capofitto, per poi scoprire, questi giorni, di annaspare, di correre, anche a seguito di nuovi progetti e incarichi extrasportivi che non mi permettono alcuna distrazione.
Mi sono guardato onestamente dentro, e ho alzato la mano, ovviamente dispiaciuto dall’idea di lasciare un bel gruppo.

Una squadra (soprattutto giovanile) merita un mister attento, che abbia la testa sgombra per insegnare il futsal e seguire i ragazzi . Allenare giovani non è solo preparare un allenamento, ricordare come si fa uno stop o un controllo orientato, e poi salutare e rivedersi il giorno dopo. È mille altre cose. Bisogna essere al 100% e non a mezzo servizio o “quando si può” e nel tempo che rimane. Altrimenti lo si fa male, non si insegna nulla, si trasmette ancora meno.

Tutte cose che in questo momento non posso sinceramente dare. E se mi impegno in qualcosa, per mia indole e per filosofia, la voglio fare dando il meglio di me stesso, come ho sempre fatto in vita mia.

Altrimenti, meglio, con un po’ di amarezza, non farlo restando onesti con sé stessi, la società e i ragazzi.

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