Il prossimo che dice “hai viaggiato, ti sarai riposato…” lo prendo sonoramente a pappine! Dai viaggi si torna meno riposati che da lavoro.Me ne sono accorto questi giorni, quando ho somatizzato la settimana fatta in giro per l’Europa. Per la verità ci ho messo tanto del mio, non fermandomi neanche a poche ore dallo sbarco, volando (in ogni senso) a fare due serate e il giorno dopo in campo. Metteteci poi un bel po’ di discussioni in ambito lavorativo e discotecaro, di quelle quando hai a che fare con gente incomprensibile e ti sforzi (inutilmente) di far presente le cose, e il gioco è fatto.
Il fisico ha alzato bandiera bianca.
Quindi da avant’ieri sono ko, in quello stato fisico e mentale di completa stanchezza e pian piano sto recuperando. Avevo tante belle cose da fare questa settimana, avevo cominciato teatro, avete capito bene, ricominciato la palestra, ecc ma resterò ancora ai box per qualche giorno, saltando anche il prossimo weekend in disco dove avevo in programma l’Orus. Esco lo stretto necessario, tutto qui.
Oggi è un anno dalla morte di Steve Jobs. Un anno fa su facebook tutti rilanciavano link e stati, oggi davvero poco. La memoria passa velocemente anche per un grande come lui, un innovatore. E in casa Apple si sente la mancanza di quella carica straordinaria di vita e di pensiero: lo si è visto con l’iphone 5 (e pure con l’ipad3 o new Ipad) che non hanno nulla di rivoluzionario se non qualche miglioramento generico. Ma la gente prende tutto, ha fame di qualsiasi novità, qualsiasi movimento, dimenticandosi l’utilità. Basta che sia nuovo, basta che rompa la noia. Un po’ come quando rifanno ogni anno le maglie delle squadre di serie A, modificando il colore del colletto o la larghezza delle bande colorate: succede al Milan, credo un po’ in tutte. Giusto un ritocco.
Diceva anche il famoso dj David Guetta in una intervista in tv che mi son gustato a Bruxelles, spiegando il perché producesse un titolo a distanza di uno o due mesi dall’altro, a differenza dei tempi tipici di un artista che ne fa uno ogni anno (se va bene): “Faccio tanti dischi, uno dietro l’altro, perché la gente si stanca presto del vecchio, perché dimenticano subito, perché devi tenerli sempre caldi o rischi di essere superato”. Un’altra novità di questi tempi: muoversi anche se si potrebbe restare fermi a ripensarsi.
Un po’ come un amico che un giorno, alla mia domanda, “cosa ti preoccupa di più” rispose: “Essere dimenticato”. Perchè l’oblio è sempre vicino e se non ti muovi sei perduto. Ma se ti muovi troppo rischi di doverti anche fermare.
Equilibrio, insomma, equilibrio.