bonucciSe ci pensate bene ieri il rigore di Bonucci è una perfetta metafora di vita

So che anche voi vi siete divisi a fine partita ieri notte tra chi come me ha ammirato la bella Italia che ha messo sotto i campioni della Spagna e chi invece ha avuto come unica sensazione quella di aver perso la gara per colpa di un uomo solo, Bonucci, reo di aver sbagliato un rigore ma soprattutto di essere juventino (se non tifate Juve, è un reato grave, e lo dico da milanista).

Bonucci, Di Biagio, Baggio e tanti altri: storie simili unite da un sottile filo rosso. La cinica lotteria dei rigori, le finali fallite, un rigore calciato male.

Eppure tutti a sottolineare quel fatto, quel momento, come se nessuno si accorgesse del resto e di come i rigori siano solo un modo per risolvere una gara che nulla dice sul valore di una squadra e di una prestazione.

È una lotteria, può andar bene così come può andar male. Il fato, la fortuna, il destino, il momento.

L’italiano però ha trovato il suo colpevole. Oh quanto ci piace trovare i colpevoli, basta che siano altri.

Bonucci è il colpevole della disgrazia.

Noi che quel rigore, nel caso ci avessero dato la palla in mano, neanche l’avremmo tirato, preferendo dire “non è compito mio” oppure “non so giocare a calcio”.

Noi che le responsabilità sono sempre altrui, ma sempre pronti a salire sul carro dei vincitori e a dire “che ci vuole, l’avrei fatto anche io!”

Tutti nella vita siamo di fronte al rigore più o meno decisivo che cambierà una piccola o grande storia: una scelta, una decisione, una sfida, un progetto, un amore, un addio.
C’è chi prende la palla, la posiziona, fa la rincorsa e batte, incurante dei piedi che ha e di come andrà a finire quella maledetta palla: in rete, neutralizzata dall’estremo difensore avversario, sul legno o in tribuna.
E chi, quando gli dicono “batti” risponde sempre “non me la sento, fai tu” oppure “batto dopo” e poi magari ha da ridire in caso di errore altrui.

C’è in poche parole chi si prende le responsabilità e chi no. È questa la differenza tra calciatori ma anche tra uomini.

 

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