Ieri ho dedicato il mio venerdì a curiosare per la notte cagliaritana. Ero invitato, tra le altre cose, a un concerto di una giovane band, Battiti Sonori, a Quartucciu.
Il chitarrista e mi pare di capire leader del gruppo visto che scorrazzava da uno strumento all’altro presentando le canzoni e calandosi nel ruolo di intrattenitore, Jacopo Pisano, era un mio ex allievo delle giovanili dell’Ats Quartu.
Questi ragazzi, come tanti e tanti altri, fanno musica per passione, perché la sentono scorrere nelle vene, perché la musica muove più di ogni altra cosa. Affollano le salette, si quotano per le attrezzature, provano e riprovano. E poi, il palco, l’esibizione, il concerto, il contatto col pubblico. Come ieri sera, sotto un cielo di stelle. Una grande carica di energia e freschezza che sono riusciti a trasmettere a chi, come me, era tra il pubblico.
Battiti Sonori, Nemonia e tanti altri. Band cosiddette emergenti. Hanno voglia di fare nella nostra terra e non vanno lasciati soli. E allora, che aspettiamo a creare spazi per la musica e l’arte, luoghi d’aggregazione, campi dove ritrovarsi per giocare, aperti ed accessibili? E poi offrire supporto, ascolto, fiducia e pazienza?
Se non investiamo su di loro e sulla loro passione quest’Isola andrà sempre peggio.