Mi ritrovo qui davanti a una tastiera dopo essere fuggito via dal tavolo di Natale. Per la verità non ho mai stretto amicizia realmente con la tavola: la mia media è 15 minuti di permanenza se non sono grandi occasioni e non nascono chiacchierate interessanti. Per il resto vivo di furtive “storie” con quello strano mobile in cui si banchetta e ci si nutre, che per la discoteca è diventato simbolo di importanza.
Ho esagerato un po’ oggi, con quota 18 minuti, con la promessa però di tenermi in forma e mangiare poco. Sarà difficile, perché la tentazione è sempre forte.
Non è il Natale di una volta, lo ripetiamo spesso. L’aria è tutt’altro che quella dei nostri ricordi. Forse siamo diventati adulti e non fantastichiamo poi, forse caduti troppo nelle braccia del dio denaro, forse siamo troppo evoluti e complicati per accontentarci della normalità, forse chissà che cosa pensiamo.
L’aria del consumismo unita alla tiritera della bontà tipica natalizia (e gli altri giorni come dobbiamo essere?) assuefatta dalle musichette in sottofondo, dai concerti con i bimbi che cantano, creano una poltiglia che sa di profumo di caddozzone. La corsa ai regali, l’ossessione del regalo e la bontà a comando non fa proprio per noi, amanti dell’altro Natale, più semplice e meno exclusive.
È un Natale strano e inedito per me, diciamo così. Qualche mese fa è mancato, come molti sanno, mio padre ed era ovvio che questo 24 dicembre e quelli che verranno non saranno più gli stessi.
Qualcosa manca, anzi qualcuno. Non è facile spiegarlo a parole, si vive di sensazioni difficili da tradurre.
Era necessario non far pesare troppo questa mancanza a mia madre, essere presenti, mettere un po’ da parte le mie necessità e voglia di divertirmi.
Mentre arrivano i primi sms sul cellulare, alcuni personali altri sapientemente copiati e incollati per l’occasione, penso a dopo. Probabilmente uscirò, anche se non ne sono così convinto. Ho un mezzo impegno con un’amica che non vedevo da tempo. Cancello l’idea di buttarmi in viale, credo di aver definitivamente chiuso questa tipologia di festeggiamenti dopo che l’anno passato ho rischiato l’incolumità della mia auto ed alcuni bontemponi hanno rotto le attrezzatue di crastulo. Cose normali, diranno tanti, da esagerazioni casteddaie. “Sono giovani”. Sono giunto alla conclusione, in ritardo, che bisogna fuggire da questi incontri di piazza, occasione per gli animali nostrani di far casino.
I postumi di due giorni di lavoro intensissimi, tra Siniscola e Terralba ieri e stamattina, anticipati dalla serata di giovedì al Charlie, che concludono un mese vissuto intensamente, si fanno sentire. Stanchezza e un po’ di ricordi ci tengono incollati al presente e al passato e alle nostre poltrone, mentre la tv ci bombarda con sorrisi e applausi. Guardiamo avanti allora. Un po’ di relax perchè voglio effettivamente staccare dal mondo per un po’. Pochi dj set in questo periodo, perché anche la disco ha bisogno di nuovi stimoli.
Nonostante tutto, nonostante chi ci manca e non possiamo abbracciare, nonostante i problemi e le difficoltà, un futuro incerto e tante incomprensioni, nonostante chi ci disprezza e chi ci sbarra la strada, nonostante gli affanni e le arrabbiature c’è sempre un motivo per sorridere e andare avanti. Una luce si trova sempre e noi non ci fermiamo.
Buon Natale a tutti… Anzi augurixi…