Trentotto e sette

Non male questo weekend. Chiusura di megaupload, polemiche su polemiche sulla Costa Concordia e la scure dei rating internazionali sulla nostra economia. E poi ancora le liberalizzazioni, le categorie che si arrabbiano e scendono in piazza e tanto altro, la rivolta dei forconi e il tentativo, un po’ buffo, di riproporre la stessa protesta qui in Sardegna naturalmente via copia-incolla.

Doveva essere un weekend tranquillo e la febbre è arrivata a movimentarlo un po’, visto che la cronaca e l’attualità hanno fatto il resto. Ebbene sì, dopo una mattinata di brividi, verso l’ora di pranzo sono andato ko. Termometro e sudore freddo, 38 gradi e 7, non poco. E così, cancellato l’appuntamento in radio, cancellata (per me) la scuola calcio, cancellata una festa.

A casa con brodino e frutta, ciondolando tra letto e divano.

Forse è stata una febbre cercata perché ieri non mi sono proprio risparmiato: mattinata in figc, allenamento della prima squadra all’ora di pranzo, lezione alla scuola Colombo del nostro progetto “Ci facciamo in 5”, selezione della rappresentativa femminile regionale di calcio a 5 a Villasor e poi esordio alla Quartu League, tra l’altro con una prestazione a dir poco incolore. Se ci fossero state le pagelle di Paolo Ziliani avrei ricevuto dei termini come “abulico, impalpabile, insipido”. Nulla da ricordare, compresa una sconfitta. Il pochissimo allenamento si sente eccome.

Se ci penso non capisco bene come sia riuscito a fare tutto. Di certo ho accumulato stanchezza e freddo in quantità tale che stamattina doveva andare così.

Questi sono i momenti in cui uno come me si sente un leone in gabbia. Ma il mal di testa e il senso di spossatezza ti bloccano. Ora però ho deciso di scrivere qualcosina, giusto per rompere la noia. Forse dopo leggerò un buon libro e certamente concluderò questo venerdì lasciando che il sonno arrivi naturalmente senza forzature.

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