
Londra: un’immersione in una metropoli vibrante
C’è sempre questa irresistibile necessità che trascina un viaggiatore come me verso Londra.
C’è sempre questa irresistibile necessità che trascina un viaggiatore come me verso Londra.
È un sabato mattina londinese e sono immerso in un crogiolo di tutto e di più. C’è la musica – oh, la musica! – un tappeto sonoro che mi segue ovunque, modulando il suo ritmo in perfetta armonia con il contesto spaziale-temporale.
“Mamma grazie per quel che hai fatto”. In quesa frase, una delle ultime al telefono, c’è la storia di un amore. Quella di una madre per una figlia, quella di due persone che decidono insieme di condividere una vita e un’avventura e di essere condannati allo stesso destino. Gloria e
Giovedì sera, riordino il mio bunker milanese che è vergognosamente incasinato e prima di uscire preparo uno zaino per Barcellona e poi guardo il meteo nell’applicazione dell’iPhone. In base a quello oriento cosa portare. Mi piace memorizzare varie città, vederle quando apro l’applicazione ha un senso diverso. Significa pensare ai
Voglio mandare un abbraccio a tutti i miei amici e alle amiche che stanno a Londra. In questo periodo difficile, di tragedie e di insicurezze, posso solo lontanamente immaginare come si sentano.
Torno a casa rilassato con Alicia Keys. Oggi ho rafforzato l’idea che il tempo per gli altri non sia mai speso male: ho incontrato i ragazzi di Libera per un po’ di consigli di comunicazione (grazie ancora Gian Luca Ardu), poi ho chiacchierato con un giovane social media manager per una
(Scritto ieri) Ultima sera ad Amsterdam, beatamente seduto nella relax room del mio hostel Cocomama, a raccontare le sensazioni di questa nuova partenza, domattina per Londra.