E se per uno strano caso del destino, Cagliari nel 2016 vivesse il suo primo rinascimento? Vi ricordate il passato recente? Ed ora abbiamo tra le mani una città che lentamente si muove. Lentamente perchè certi processi e mutamenti hanno bisogno di tempo e generazioni. Ma il turismo che prende forma e si alimenta non solo dalle crociere, il centro finalmente illuminato e vivo per le feste, il Poetto diventato organo integrante della città, le piazze e le vie restituite alla gente, le nuove attività messe su da giovani che sono rimasti qui a dispetto delle sirene oltremare, un fervore culturale e di piccoli e grandi eventi mai visto, il Cagliari campione d’inverno (perchè anche il calcio ha il suo perchè). Questo non cancella tanti problemi e la necessità che questo sforzo sia opera degli stessi cagliaritani, che viaggino, leggano, pensino “oltre”, si confrontino con il mediterraneo e il mondo, dalla loro mentalità e voglia di camminare più velocemente, ma sono il solo ad aver avvertito questa sensazione? E sapete bene, amici, quanto io sia stato severo nei giudizi. La severità sta alla base dell’amore e della passione civica, non la stupida autocelebrazione con gli occhi chiusi, le foto della Sella e le solite frasi fatte. Tocca a noi, nel nostro quotidiano, prima della politica