Pedala Tixi, pedala

Oggi è uno di quei giorni in cui mi alzo con tranquillità e calma, so bene che è venerdì ma per me è come se fosse domenica quando ho un dj set un giorno prima. Vado a ritmi bassi, comincio lentamente, mi faccio una lista delle cose da fare e via.

La mia sveglia naturale suona alle 9: è strano ma è così. Posso tornare a qualsiasi ora ma alle 9 sono già sveglio. Riaddormentarmi è impossibile.

A proposito: che numeri ieri all’Interno24. Grazie a tutti quelli che sono passati. È stato bello creare una situazione così, ritrovare in consolle un amico come Andrea Laddo, un gruppo di ragazzi (che già conoscevo dalla disco) che hanno investito tempo e passione per fare una bella festa che si ripeterà sicuramente. Il locale poi, ha giocato dalla nostra: Interno24 è un vero e proprio club, con i giusti spazi, con un impianto audio all’altezza.

Cancellate le ossessioni da serata tipica cagliaritana, liste-omaggi-privè-tavoli-bottiglia-fashion-selezione, tutto è stato perfetto.

Infine vuoi mettere l’idea di suonare “la nostra musica” senza l’ossessione di mettere commerciale e di stare in una consolle che non sia un condominio? Cose che fanno bene, e chi c’era ieri può aver avuto conferma che ci abbiam messo l’anima, di quanta energia e divertimento passasse dalle parti di viale Trieste.

GRAZIE A TUTTI DUNQUE, anche se dovrò rimettermi a posto le orecchie. Troverò il modo.

 

Sta per finire una settimana ricca di novità, non solo in disco. La settimana del ricordo di papà, delle nuove collaborazioni, di altre lasciate al destino: è giusto che sia così.

Dispiace perché spesso dai l’anima, ma nel tempo capisci che non si può lavorare con tutti.

Abbiamo ritmi, modi di fare, idee differenti.

Io non ho nulla contro chi è un pasticcione ma umile e corretto e fa grandi sforzi per migliorare, anche perché io per primo non sono certo un emblema di perfezione. Ce l’ho con chi bluffa, con chi cambia idea continuamente o, nei momenti di difficoltà, ti cerca insistentemente per poi liberarsi di te. Non mi piacciono (come a voi) gli invidiosi, quelli che cercano sempre un motivo per rompere l’armonia: quella serata là, quella collaborazione là.

In poche parole, ma credo che l’abbiate capito, ho dovuto rivedere molti programmi per l’inverno, dopo alcune cose già chiuse da tempo. Tornare dal viaggio e immergermi nelle solite cagliaritanate non è stato bello. Forse sono stato male anche per quello: trovare sempre gente poco seria. Le strette di mano e le parole oggi valgono davvero nulla: ennesima lezione. Non vale nemmeno ciò che hai fatto, la passione e la disponibilità messa. La gente ha memoria breve. Ma non mi impaurisce dover ricominciare e trovare nuove soluzioni, ci sono abituato. Il tempo, poi, è sempre galantuomo. E le nuove soluzioni, serate, collaborazioni, arrivano. Basta aspettare e lavorare sodo.

 

Ho fatto da tempo una scelta sul fronte della notte, rischiando qualcosina, tagliando e lasciando perdere alcune situazioni. Underbombing è un esempio, ma lo sono in linea tutti gli ultimi dj set. Non mi stresso più per certi personaggi. C’è tempo e spazio per cambiare un po’ direzione, prendere una strada vicina a quella solita, senza scoprire l’acqua calda (tanto lo hanno fatto prima di me), ma sfruttando la voglia di nuovo che c’è di questi tempi e la mia passione e voglia di mettermi sempre e comunque in gioco.

 

La gente viaggia, si informa, ascolta tanta musica e il dj deve essere sempre un pioniere, provare e rischiare senza paura di cambiare e di chi gli rinfaccerà il cambiamento. L’ho scritto in un post di mesi fa su Skrillex.

 

Altra novità: ho inaugurato la bicicletta nuova, che ha preso il posto di quella che mi hanno rubato mesi fa. L’ho presa alla Città Mercato, non mi vergogno a dirlo, in offerta a 99 euro. È di color rosso, aveva delle scritte tipo “tentazione” che sono state prontamente rimosse.

 

È stato interessante, chiacchierando con i rivenditori (la deformazione del giornalista non cade mai) sapere che effettivamente c’è una grossa impennata di vendite e la gente si sta (ri)convertendo alla due ruote. Ora tocca al Comune darci la possibilità di circolare tranquillamente e incentivare le piste ciclabili. Non è facile in una città malata di quattroruote e parcheggi in doppia fila, ma qualcosa sembra cambiare. Si vedono tante più bici in giro.

 

Stare sulle due ruote è tornare un po’ più liberi senza dover badare troppo ai percorsi, ai marciapiedi e ai parcheggi, prendendosi tutto il tempo per non dover correre da una parte all’altra. La libertà di non aver il casco, di passare dove si vuole, di lasciarla in qualsiasi angolo. Di giorno e di notte. E credo che anche stanotte mi godrò la movida con la bici, mentre gli altri si ossessioneranno per un parcheggio.

Questi sono gli influssi malefici dei miei viaggi in Europa, le scorie.

 

Che sia lavoro, disco, o bici, c’è sempre da pedalare. Pedala Tixi, pedala.

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