Tixi

Da Barcellona a Praga

Accompagnato da L’estate di Ulisse Mele di Roberto Alba e Chiedo scusa di Francesco Frisco Abate il mio volo Barcellona/Praga è stato davvero leggero. Cambio clima, latitudine, temperatura, paesaggio: dalla primavera spagnola all’inverno ceco. Tutto diverso. C’è la neve, un vento gelido e un nuovo paese da vedere. L’autobus collega

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3 gennaio, sole a Barcellona

Le previsioni davano freddo ma sorpresa delle sorprese ho trovato qui un bel po’ di primavera. Sole, venticello sopportabile e così mi son fiondato da Decathlon per acquistare tre oggettini, i più economici possibili, per andare a correre: maglietta, pantaloni e calze. Trenta euro spesi benissimo. Cambio programma, quindi: corsa

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"Barcellona, vai ancora là?"

Certo che cambia tantissimo il clima tra un volo Ryanair e uno di qualsiasi altra compagnia, già dal gate di partenza a Elmas, che magari sta nel primo piano con accesso diretto al velivolo e non dal basso, dopo la classica attesa snervante nel corridoio e la camminata in pista.

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“Barcellona, vai ancora là?”

Certo che cambia tantissimo il clima tra un volo ryanair e uno di qualsiasi altra compagnia, già dal gate di partenza a Elmas, che magari sta nel primo piano con accesso diretto al velivolo e non dal basso, dopo la classica attesa snervante nel corridoio e la camminata in pista.

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Oggi, il nuovo viaggio

E poi arriva anche il giorno del tuo nuovo viaggio. Mentre gli altri frastimano che la festa è finita, tocca a te mollare gli ormeggi. Preparo un bagaglio più leggero possibile eliminando il superfluo. Non voglio nulla di pesante, la leggerezza, metafora di vita. Si torna a casa (Barcellona) e

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Istanbul, cosa resterà

Resteranno le moschee illuminate di notte La musica araba in strada I colori dei veli di donna I bip dell’ingresso nei tornelli del tram Il miagolio dei gatti L’eco dei muezzin Resteranno gli occhi dei poveri bimbi agli angoli delle strade Il vento gelido del Bosforo I profumi del kebab

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Cosa resta di un viaggio

Tornando in Europa (sembra uno scherzo ma è vero) mi coccolo al calore del salone del traghetto tra Uskudar e Eminonu che attraversa il freddo Bosforo, penso che questo posto con i suoi colori e profumi e la sua straordinaria umanità mi mancherà. Perché non sono i monumenti a fare

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Il Sud del mondo

C’è una cosa che colpisce della linea del “sud del mondo” (per me Spagna, sud Italia, Grecia, Turchia, Portogallo, Malta, Africa, Medio Oriente): l’anima della gente. Portano dolore e fatica con gran dignità, col sorriso, trasmettono senso di appartenenza. Il Sud impoverito, bistrattato, derubato e violentato. Ma anche il Sud

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Torre di Galata

Cancello ogni traccia di italianità possibile e mi immergo sempre più nella realtà di Istanbul. Ci sono da tre giorni ma pare un’eternità, eppure non ho visto nulla. Freddo cane, salgo sulla torre di Galata e mi godo l’immenso panorama di una città senza fine dal bar in alto, col

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Pioggia e cay

Piove, anche se nessuno se ne sta a casa e pochi usano l’ombrello. Se ne fregano, insomma. Mattina fredda a Istanbul, mani ghiacciate. Esco a un gatto mi aspetta sulla porta e mi ringhia. Programma di oggi: mercato e palazzo Topkapi. Poi mi sposterò nella zona intorno a piazza Taksim,

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