Tixi

Perché amo Cagliari (ma questo non vuol dire che…)

Per intenderci amo Cagliari, amo tanti cagliaritani, conosco tante persone splendide, con tanti ci lavoro, con altri no per scelta (e pure loro con me), ho radici, casa e lavoro, mille motivi per dire che è una città meravigliosa nei suoi angoli e spazi meno frequentati. Non amo la Cagliaritudine

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Barcellona reload

Valigia sempre più leggera, roba incastrata alla perfezione, panino pomodoro olio e sale, acqua e frutta e immancabili mandorle. Tecnologie varie ricaricate e ipod con playlist ad hoc. Ogni volta si ricomincia, Barcellona forse 17a volta o giù di lì, perfezionando le strategie per ridurre lo stress e il peso.

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Oneday tour

Partiamo di primissimo mattino, roba da pazzi, due orette nemmeno di sonno. Doccia da record mondiale e il pullman di questo oneday tour ci aspetta sotto l’albergo, alle 6:55. Ho ancora nelle orecchie la musica. Mauri non ha fatto serata come me ma è ko. Io sono una berlina in

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Di sabato, tutti in strada (Atene by night)

Prima di Hardwell ci immergiamo anche oggi nella notte ateniese. Ai piedi del Partenone un altro quartiere di ristoranti e pub, musica per strada, profumi e sapori. Agyo Anargion. Tanti tavolini e persone all’aperto. La gente esce, si incontra, consuma qualcosa. Tantissima. Di tutte le età. Fantastico. Con la musica

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Hardwell? Yes I can!

Pazza idea. Poi leggi sold out, biglietti finiti. Ti rattristi ma non ti dai per vinto. Metti un po’ per scherzo un messaggio nell’evento della serata: cerco un biglietto, mi aiutate? In pochi minuti ti rispondono una decina di ragazzi di Atene. Ti vogliono aiutare. Nascono battute e siparietti divertenti.

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Verso Atene

La solita levataccia. Mi alzo ma mi sento stranamente bene. Bicchiere di acqua e limone, Colazione con fette biscottate, marmellata e yogurt, mi bombo di farmaci come un atleta che deve vincere un record mondiale truffando visto che la pancia ieri non mi ha regalato nulla di buono. Finisco i

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Altre cose che ho imparato in viaggio

Gustandomi una leggerissima zuppa gulash con retrogusto paprika ho pensato a quante cose ho imparato dai viaggi: Ho imparato a non temere le diversità, ma ad accoglierle e rispettarle come ricchezza. Ho imparato a portarmi il necessario, gustando la leggerezza. Ho imparato a capire gli altri e magari un po’

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Pago e vado via (ultima sera a Budapest)

Pago il conto e vado via. Finisco gli ultimi fiorini. Mi son fatto fuori un piatto ungherese di una pesantezza storica e una collezione di vino (tokaji), birra e tre palinke. Ho riempito mezzo taccuino di idee e cose da fare per il rientro, idee pazze e razionali. Ho cercato

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Nuove partenze

Il cerimoniale della stampa, un’altra oretta di lavoro, programmo la sveglia, finisco la valigia, riduco al minimo le cose da portare e se penso che domani sarò in un’altra città da scoprire perfino il piede fa un po’ meno male (e il cuore proprio vola). Viaggiare è liberarsi, creare, rinascere,

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Il treno

Mi piace tornare la sera in treno, vedere il buio coprire lentamente il mondo, le sagome dei tetti, le tenui luci che scorrono, le fermate vuote, il silenzio della gente che viaggia e il dolce dondolare delle carrozze ti trasmette un misto di malinconia e libertà. Osservo dal mio posto

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