Tixi

Alta tensione

Notti da tixilife, tipo che un caro amico mi presta la macchina e mi salva la vita domani per partire, ma intanto si rompono gli occhiali, per la precisione la stanghetta, quindi come un fesso sono appoggiati al naso, metti poi la macchina è di quelle ultra-automatiche che io, gaggio

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Città da vivere

Giovedì sera, riordino il mio bunker milanese che è vergognosamente incasinato e prima di uscire preparo uno zaino per Barcellona e poi guardo il meteo nell’applicazione dell’iPhone. In base a quello oriento cosa portare. Mi piace memorizzare varie città, vederle quando apro l’applicazione ha un senso diverso. Significa pensare ai

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Londra ti abbraccio

Voglio mandare un abbraccio a tutti i miei amici e alle amiche che stanno a Londra. In questo periodo difficile, di tragedie e di insicurezze, posso solo lontanamente immaginare come si sentano.

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Erasmus

ERASMUS Chi non fa l’Erasmus non sa cosa si perde. Io sono stato sfigato, sapevo poco, avevo paura dell’estero e allora ho deciso di recuperare così, farlo da diversamente giovane, a modo mio, iniziando a viaggiare e capire cosa succedesse “là fuori”. Erasmus oggi compie trent’anni. Ha fatto sognare nove

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Tixi ci manchi

“Tixi ci manchi”. Ho ricevuto negli ultimi giorni tanti messaggi così. Io sono social, spesso anche troppo, e vivo perennemente in giro, ora anche a Milano. Mai come questi tempi, di fronte alle possibilità di essere sempre connessi, sentiamo più il bisogno di vedere, abbracciare, guardare negli occhi e incontrare

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Bentornato a Milano

Milano ti riabbraccia così, con il suo veloce e interminabile moto di persone e mezzi e il caldo sopportabile. Scendo dal bus da Bergamo, volo in sede, camicia rosa al volo, nuovo di zecca, decido di prendere la 91 e non andare a recuperare lo scooter. Scelta errata: il filobus

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State of mind

Ero a New York, ero a New York. Le luci dei grattacieli di Manhattan, ed io nemmeno credevo di esserci. Il taxi toccava quartieri come fossero titoli di film. Luci gialle illuminava incroci troppo grande per me, piccolo e della provIncia. Poi, andando via, quella sera ad Harlem, cenai in

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New York, New York…

Ero a New York, ero a New York. Le luci dei grattacieli di Manhattan, ed io nemmeno credevo di esserci. Il taxi toccava quartieri come fossero titoli di film. Luci gialle illuminava incroci troppo grande per me, piccolo e della provIncia. Poi, andando via, quella sera ad Harlem, cenai in

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Tixilife

Mal di schiena regolare post DJ set, primo weekend di scuole chiuse e venerdì in Darsena, tra musiche, suonatori di bonghi, chitarre, pischelli in uscita libera, bolidi di passaggio, profumi di cannabis e bottiglie sparse. Il motorino mi attende parcheggiato a due passi. Domani parto e quasi mi dispiace andarmene.

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Seconde case

Ci saranno poche città che mi lasciano un segno indelebile nel cuore: New york quando me ne andai piangendo, Dublino sei mesi fantastici, Barcellona una seconda casa e ora Milano che ho paura che mi stia stregando o forse è solo bottiglia di Cannonau che mi dà alla testa e

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