Le nostre città spesso fanno schifo. Odio i clacson, i volti tristi, gli sguardi di sfida, lo stress e il traffico.

Poi ci sono attimi di bellezza che, quasi fosse un miracolo, incroci.

Una signora cuce qualcosa davanti a una porta. È concentrata e minuziosa.

Non so come ma si accorge che le sto facendo una foto. La rassicuro: “Signora, è una scena bellissima e volevo immortalarla, lei è un quadro vivente, uno spicchio di bellezza in questo schifo di quartiere”.

Mi guarda per un attimo, sorpresa e forse un po’ diffidente. Capisco bene.

Poi, un sorriso timido si disegna sul suo volto. “Grazie.”

Nemmeno avrà capito, son certo, chi fossi e il perché.

Riprende a cucire, ma ora con un sorriso più luminoso e consapevole che qualcuno, uno sconosciuto, si è accorto di lei.