Se ci pensi un tempo il 31 mattina era dedicato alle mitiche spesone nei centri commerciali dove riempivi il carrello di ogni ben di Dio possibilmente alcolici a poco prezzo e schifezze varie da mangiare che per 7 giorni intasavi gli scarichi. Però uscivi dal market come un trionfatore per aver trovato il vino pugliese a 1500 lire, le birre burde o le patatine pacco extra con olio a chili.

Lista invitati: rapporto donne uomini una a cinque (peraltro già fidanzata e leggia). Poi c’era la casa da cercare, quasi sempre una villetta fredda a casinu’e pompu, con polvere a chili, allergie dietro l’angolo e letti a castello, l’amico che comprava petardi, quello che ci aveva sempre il fumo buono e la scorta di cocco, Risikone e Trivial, mettevi le cassettine di hit mania dance nel radione Innohit pesante come un bilanciere e la musica era fisso accesa e pure a manetta. Mangiavi bistecche malcotte a colazione e tornavi allo stato brado.

Si chiamava libertà, e ti bastava davvero poco per essere felice.

Oggi, il 31 stai ancora lavorando per chiudere i conti con l’anno e combattere la maledetta crisi che non ti permette mai di stare sereno. Non sai davvero se diventare grande, come volevi, avere una tua attività e autonomia, sia stato meglio o peggio di divertirti con Be my lover di La Bouche

Nevica, governo ladro!

 

(nella foto, il maestro Canello, simbolo del capodanno fantozziano)